Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale contro il fumo (World No Tobacco Day), istituita nel 1987 dall’Assemblea mondiale della sanità, con risoluzione WHA40.38, dietro richiesta che il 7 aprile 1988 fosse una “giornata mondiale contro il fumo”, con successiva risoluzione nel WHA42.19, la quale prevedeva la celebrazione della Giornata mondiale senza tabacco, ogni anno, il 31 maggio, propone riflessioni e azioni didattiche su un tema di scottante attualità soprattutto nella aule scolastiche.
I dati relativi al tabagismo giovanile sono allarmanti: “secondo la rilevazione HBSC-Italia del 2018, la quota di ragazzi che dichiarano di aver fumato sigarette almeno un giorno negli ultimi 30 giorni aumenta sensibilmente con il progredire dell’età, sia nei ragazzi che nelle ragazze, con una marcata differenza di genere a 15 anni (24,8% nei ragazzi, 31,9% nelle ragazze); se consideriamo gli studenti che fanno uso sia di sigarette tradizionali che elettroniche, arriviamo ad una prevalenza del 27,9% in aumento rispetto al 2014 (26,3%); per quello che riguarda l’accessibilità ai prodotti del tabacco, il 42% degli studenti ha dichiarato che esistono rivendite di tabacco vicino alla propria scuola e nonostante l’esistenza del divieto di vendita, risulta che il 15% degli studenti fumatori abbia acquistato le sigarette al distributore automatico (era l’8% nel 2014) e il 68% di questi ultimi non ha avuto problemi all’acquisto nelle rivendite autorizzate nonostante la minore età (la vendita è vietata ai minori di 18 anni)”.
Tale istantanea delle abitudini giovanili induce alla preoccupazione; evidentemente il fenomeno in questione nella sua gravità e ripercussioni drammatiche non è stato ancora recepito dagli adolescenti, per i quali, indipendentemente dai divieti, il fumo costituisce ancora un falso simbolo di maturità, emancipazione e leadership. Il fumo purtroppo viene ancora considerato un modo per rendersi più popolari e interessanti agli occhi dei propri coetanei e troppo poco si parla delle conseguenze devastanti sulla salute umana di tale abitudine. Il fumo ha un impatto tremendo su quasi tutti gli organi vitali e la possibilità di sviluppare patologie oncologiche è elevatissima e non parliamo soltanto delle problematiche relative alle vie respiratorie. Purtroppo, in tempi di incertezza economica, sociale e di disagi psichici determinati da una serie di fattori, spesso, il fumo costituisce una valvola di sfogo. In definitiva tale “vizio” continua a diffondersi non solo perché non si è sufficientemente informati in merito, ma soprattutto perché come accade per l’alcolismo o il consumo di sostanze stupefacenti, diventa un anestetizzante delle emozioni negative; una sorta di fuga dalla pressione quotidiana.
Infatti il fumo attecchisce tra i ragazzi immediatamente dopo la pubertà, quando si palesano ai loro occhi non solo le difficoltà del vivere nel “mondo degli adulti” ma anche la necessità di apparire sicuri e spavaldi proprio rispetto a tali difficoltà.
Sarebbe necessario impostare le campagne antifumo fornendo dettagli sulla mancanza di una terapia pienamente efficace, per esempio, per il tumore polmonare a piccole cellule (microcitoma) e invitare, magari, pazienti con i loro caregiver e oncologi che raccontino esperienze di vita autentica e informino sulle nuove frontiere della terapia.
Il CNDDU propone al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, di rendere obbligatorio, inserendolo nel regolamento d’Istituto, un percorso di sensibilizzazione su tale problematica da avviare all’inizio dell’anno scolastico. Perché la consapevolezza del rischio fumo possa essere introiettata dagli studenti in maniera durevole. #RespiriamolaVita
“Il tabacco uccide oltre 8 milioni di persone ogni anno e distrugge il nostro ambiente attraverso la coltivazione, la produzione, la distribuzione, il consumo e i rifiuti post-consumo, danneggiando ulteriormente la salute umana.
Ogni sigaretta fumata o prodotto del tabacco utilizzato spreca risorse preziose da cui dipende la nostra esistenza. Smettere di fumare è una decisione per la nostra salute e la salute del nostro pianeta. Il fumo di tabacco contribuisce ad alzare il livello di inquinamento atmosferico e contiene tre tipi di gas serra.” (Ministero della Salute)
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU