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Un altro modo di fare banca: a Carugate un prestigioso convegno per analizzare i fattori di successo del modello mutualistico applicato al settore del credito

Si è svolto ieri sera a Carugate (MI) un qualificato momento di confronto sulla storia e sul valore della cooperazione di credito, all’interno di un convegno condotto da Mariangela Pira di Sky TG24. L’evento, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il settantesimo anniversario di BCC Milano, ha visto la presenza di illustri personalità del settore del credito, del mondo cooperativo e delle istituzioni ed è stato un momento di riflessione e approfondimento su un modello le cui peculiarità, dopo molti decenni di storia, conservano intatta la propria carica innovativa.

A introdurre l’evento, aperto a tutta la cittadinanza, il presidente di BCC Milano Giuseppe Maino che, nel ricordare la storia della Banca, ha ricostruito i profondi valori che ancora oggi guidano l’istituto di credito cooperativo. “A Carugate 70 anni fa furono il parroco don Enrico De Gasperi, il conte Flavio Melzi d’Eril e il sindaco Andrea Gilardi, a promuovere la costituzione di una Cassa Rurale ed Artigiana con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico del paese e il raggiungimento del benessere sociale per le famiglie. Da allora la nostra missione non è cambiata – ha dichiarato il presidente Maino. – Con i nostri servizi, infatti, garantiamo sviluppo, lavoro e investimenti; con il mutualismo regaliamo sostenibilità e benessere sociale. Non siamo quindi semplicemente un istituto di credito, ma siamo una risposta ai bisogni profondi delle nostre comunità e alle esigenze primarie delle persone, la chiave di volta di un’economia circolare che porta innovazione e progresso”.

“In quest’ultimo decennio abbiamo compiuto la più importante e complessa evoluzione con il cambio di denominazione in BCC Milano – ha sottolineato subito dopo Giorgio Beretta, direttore Generale di BCC Milano – un nome che ci rende orgogliosi e che ci pone la sfida di coniugare il modello cooperativo nella realtà sociale, economica e multiculturale di una Metropoli europea. Abbiamo portato il nostro marchio nel cuore di Milano e nel centro di Bergamo con l’obiettivo di proporre loro ‘un altro modo di fare banca’, il nostro modo di fare Banca. In questi 70 anni – ha concluso Beretta – abbiamo cambiato tutto, evolvendoci in termini di approccio, metodo, organizzazione, strumenti e soluzioni, ma i nostri obiettivi sono rimasti gli stessi: essere al servizio delle persone, del territorio e delle comunità. Continueremo a farlo con più risorse e con maggiore esperienza, ma con la stessa determinazione con la quale siamo nati nel 1953.”

Dopo i saluti istituzionali di Luca Maggioni, sindaco di Carugate, Alessandro Azzi, presidente di Federazione Lombarda BCC e Luca Bianchi, vicedirettore Banca d’Italia Milano, a confrontarsi sul tema del modello mutualistico nella prima tavola rotonda del pomeriggio – Cooperazione di Credito, un modello innovativo da 140 anni – , sono stati il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, il direttore generale del Gruppo BCC Iccrea Mauro Pastore e la presidente della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice Annamaria Tarantola. Al centro del dibattito, il modello bancario introdotto in Italia nel 1883 dal giovane Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale italiana, per contrastare il fenomeno dell’usura e dare possibilità di sviluppo ai ceti sociali economicamente più arretrati. Un modello di Banca vicino al territorio che, grazie alla capacità di ascolto, ne conosce bisogni ed esigenze e fa profitto restituendo un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente.  Un modello che, dopo 140 anni, risulta ancora attuale, efficiente e innovativo.

A seguire questo primo dibattitto, l’approfondimento della professoressa Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie e direttrice del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica di Milano, sulle sfide della finanza globale che il credito cooperativo si trova oggi a dover fronteggiare. Nella sua relazione ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione che negli ultimi dieci anni ha cambiato anche il sistema bancario e al contempo la necessità di preservare il ruolo fondamentale della relazione e della prossimità come fattori di successo, in particolare nelle aree rurali e nei territori ricchi di tessuto micro imprenditoriale.

La seconda tavola rotonda – BCC e istituzioni, alleanza per lo sviluppo del territorio – ha approfondito il ruolo fondamentale della collaborazione tra istituzioni locali, enti pubblici e banca del territorio nel favorire lo sviluppo locale e nel sostenere tutti quei servizi che contribuiscono ad accrescere la qualità della vita delle persone.

“Le BCC hanno dimostrato di essere in grado di interpretare le esigenze delle imprese che dal 2015 faticano ad accedere a forme di credito da istituti bancari più grandi – ha sottolineato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. E la forza delle BCC sta proprio nella capacità di ascolto e nella vicinanza ai territori: pensiamo a come il Welfare, le cooperative sociali, il settore della cultura, delle associazioni sportive trovino sponda finanziaria proprio nel credito cooperativo, decisivo nel rendere possibile, per esempio, il welfare di comunità.”

“L’esempio virtuoso delle BCC innerva il territorio milanese e si fa strumento di innovazione sostenibile, prossimo anche alle situazioni di fragilità per trasformarle e rafforzarle – ha commentato Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano. – Lo vediamo ogni giorno realizzato nei progetti di politiche alimentari sostenibili e contro gli sprechi alimentari che abbiamo condiviso, ed è certamente riflesso nell’immagine di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, a cui è dedicata la statua nell’omonima piazza del centro di Milano, realizzata grazie alla lungimiranza di BCC. Abbiamo voluto raccontare insieme l’opera di una donna che ha coniugato spirito imprenditoriale e solidarietà, entrambe caratteristiche ambrosiane che ci accomunano”.

“Senza gli istituti di credito e senza le Banche di Credito Cooperativo, non riusciremmo solo con il nostro contributo a garantire che le nostre aziende continuino a investire – ha sottolineato Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. – È un ecosistema che si muove assieme anche grazie all’innovazione che ci rende competitivi a livello internazionale. BCC Milano ha un ruolo fondamentale verso il territorio e mi auguro che continui a essere per le Comunità, esattamente come le aziende lombarde, un protagonista al contempo economico, sociale e culturale.

“Sono certo – ha sottolineato il presidente Maino a conclusione dell’incontro – che il nostro Movimento, il nostro Gruppo, la nostra Banca appartengano a un progetto che, anche grazie ad una solida matrice cattolica basata sul principio di sussidiarietà, ha saputo anticipare il futuro, cogliendo le necessità sociali e indirizzandovi la propria azione, accompagnando nel corso dei decenni la crescita delle comunità locali. È questo principio cooperativo che fa di noi, ancora oggi, uno strumento per il perseguimento del bene comune del quale dobbiamo essere orgogliosi custodi.”

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