“Sosteniamo l’importanza di promuovere e alimentare la cultura della protezione civile tanto all’interno del sistema istituzionale, chiamato a governare le situazioni di emergenza, quanto tra i cittadini, in particolare tra i più giovani, su cui è necessario investire a realizzare quel cambio di sensibilità necessario per affrontare le sfide tanto di oggi, quanto di domani”.
Lo hanno dichiarato il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano e Maristella Pace, Responsabile Zonale Ugl Policoro prendendo parte all’Evento Finale del Progetto Formativo ‘Cultura è… Protezione Civile’ presentato c/o il PalaErcole di Policoro (MT) dagli alunni dell’I.I.S. ‘Pitagora’ e l’I.C. 2 ‘Giovanni Paolo II’.
Per i sindacalisti, “i giovani hanno ben rappresentato e portato a conclusione il progetto di istruzione, formazione e di educazione alla consapevolezza dei rischi e di attitudine alla resilienza per una visibilità sostenibile. Promuovere la cultura della sicurezza e accrescere la resilienza dei cittadini lucani partendo dal mondo della scuola, formando prima i docenti e a cascata gli studenti degli istituti di ogni ordine e grado. L’evento si è aperto con i saluti della ‘Sempre Vulcanica’ Dirigente Scolastica dell’IIS Pitagora e dell’I.C. 2 ‘Giovanni Paolo II’di Policoro, Prof.ssa Maria Carmela Stigliano, la partecipazione oltre che dell’Ugl Matera, del Sindaco di Policoro Enrico Bianco, del dirigente UST Matera Rosaria Cancelliere, del Comandante Polizia Locale di Policoro, Magg. Rosa Silletti e di illustri ospiti. Sono 24 gli istituti scolastici coinvolti – continuano Giordano e Pace – che hanno svolto attività educative e didattiche su questi argomenti in precedenti esperienze, a loro volta, durante l’anno scolastico li trasferiranno agli allievi per sensibilizzarli sui temi della protezione civile. Per l’Ugl si tratta di un progetto strategico in quanto la scuola rappresenta l’ambiente naturale in cui diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza, ma soprattutto la consapevolezza sui rischi legati alle fragilità del territorio in cui viviamo, alla luce dei risvolti ascrivibili ai cambiamenti climatici e alle potenziali emergenze che possono verificarsi. Un altro punto di forza del progetto riguarda la sinergia creata con altri soggetti istituzionali. L’ambiente scolastico e quello universitario rappresentano i luoghi ideali nei quali strutturare, articolare e approfondire la cultura della protezione e della sicurezza sociale, affinché nelle nuove generazioni – aggiungono Pace e Giordano – questi concetti siano ben radicati e diventino veri e propri stili di vita. Le finalità generali e gli obiettivi che si devono intendere proseguire, per l’Ugl devono essere di un maggior senso di responsabilità nei riguardi della protezione, sicurezza propria ed altrui e consapevolezza dei rischi esistenti negli ambienti di vita, di lavoro e capacità di affrontarli fin dall’età scolare. Per l’Ugl Matera un plauso grandissimo deve giungere alla Dirigente Stigliano poiché ha sempre messo in evidenza ciò che la nostra o.s. sostiene da sempre ossia, la formazione trasversale continua dalla Scuola al mondo del lavoro: formazione specifica di alunni, di un gruppo di docenti in materia di protezione e sicurezza sul lavoro e di attività didattiche legate alle tematiche della sicurezza sociale. Per l’Ugl necessita fare sicurezza che significa, anche investire dal punto di vista economico sulla sicurezza. L’Ugl Matera – concludono Giordano e Pace – rilancia la campagna #lavorarepervivere, attraverso manifestazioni e mobilitazioni come questa svolta a Policoro, dove vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il drammatico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e dire basta infortuni sul lavoro. Sulla sicurezza sul lavoro c’è ancora molto da fare: i tagli lineari agli investimenti sulla sicurezza dei lavoratori, la piaga dilagante del lavoro sommerso, il progressivo innalzamento dell’età pensionabile, l’assenza di controlli nei subappalti sono motivi svariati e queste possono essere certamente fra le cause principali che ci portano a questa situazione non più tollerabile”.