La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia comunica in una nota che “i profughi ucraini, in quanto persone destinatarie della protezione umanitaria, anche se sprovvisti di visto in area Schengen, possono richiedere la tessera sanitaria. Poi potranno quindi avere gli stessi diritti dei cittadini italiani per le prescrizioni di medicinali e dispositivi medici (come gli ausili per il controllo della glicemia) che sono a carico del SSN e per l’accesso alle cure primarie scegliendo il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta”.
Il profugo, che è munito di tessera sanitaria, accede alle terapie farmaceutiche presentando alle farmacie la ricetta dematerializzata (o rossa) prescritta dal proprio medico. La farmacia erogherà il medicinale secondo le stesse regole che valgono per i cittadini italiani.
È importante quindi che i profughi dell’Ucraina, qualora ne siano sprovvisti, richiedano alle ATS di competenza la tessera sanitaria.
“La sanità lombarda – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, – è impegnata a garantire e facilitare l’accesso alle cure primarie per i profughi fuggiti dalla guerra, alle tante mamme e ai loro bambini che hanno necessità di visite pediatriche”.