Trenitalia è sbarcata anche in Francia con l’Alta velocità e dal18 dicembre due coppie di treni etr1000 collegheranno Milano a a Parigi. Sempre con l’alta velocità sarà il terzo operatore dopo Renfe e SNCF in Spagna da metà del 2022. Da qualche anno gestisce l’intera rete ferroviaria ellenica e alcune linee di trasporto locale in Germania e il Inghilterra. Quali risultati questa espansione internazionale nella gestione dei servizi stia dando non è dato a sapersi. Di certo ciò è stato possibile grazie alle spalle larghe dell’azionista del gruppo FS, cioè lo Stato. La contabilità separata di queste attività sarebbe auspicabile. Un bilancio costi-ricavi renderebbe trasparenti i risultati di questa attività. Ma questo “sforzo” economico e gestionale andrebbe fatto a valle del rilancio del trasporto locale in Italia. Il trasporto locale e ferroviario dopo aver perso oltre sei punti di quota modale tra il 2002 e il 2016 (passando dal 37,2% al 31,1%) sta accumulando nuove perdite di traffico. Durante e dopo la pandemia malgrado i roboanti proclami sulla sostenibilità le aziende di trasporto perdono ancora terreno. I pendolari lamentano ogni giorno soppressioni e disservizi, fino al punto di essere “costretti” a usare l’automobile per recarsi al lavoro. Oltre 10 mila km di rete ferroviaria su 17mila km versano in gravi condizioni e sono gestiti come se fossero “rami secchi”. La rivoluzione ferroviaria andrebbe fatta prima in Italia nel trasporto locale e poi all’estero.
Dario Balotta
presidente Osservatorio liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti