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Studenti: lo sviluppo delle competenze trasversali

Intervista a Marcella Campi, Psicologa, Psicoterapeuta e Partner Creattività, per approfondire il tipo di abilità essenziali nei giovani studenti pronti per il mercato del lavoro: parliamo di un termine spesso citato, cioè “Life Skills”, ovvero l’insieme di abilità sociali, cognitive e personali necessarie.

Di Laura Poggia

Accanto alle competenze tecniche specifiche del percorso di studi intrapreso, dal vostro osservatorio che tipo di abilità sono essenziali da sviluppare nei giovani studenti?

Questa domanda ci permette di confrontarci su un tema che ci è molto caro e che costituisce a nostro parere una sfida necessaria nella formazione dei futuri lavoratori e cittadini.

Ogni volta, infatti, ci sorprende vedere ancora così poco sviluppate nei percorsi formativi scolastici ed universitari, quelle che sono a tutti gli effetti da considerare “Life Skills”, ovvero l’insieme di abilità sociali, cognitive e personali che è “necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri nella vita quotidiana (OMS 1992)

Ci troviamo a lavorare nel contesto professionale su questi temi non solo con neolaureati o partecipanti a master, ma spesso con manager o professionisti con esperienza, che nonostante le grandi capacità tecniche ed operative, sentono ancora il bisogno di allenarsi su questi fondamentali.

Le life skills sono raggruppabili in 5 aree principali:

  • Decision making e problem solving
  • Pensiero creativo e senso critico
  • Comunicazione e relazioni interpersonali
  • Autocoscienza ed empatia
  • Gestione dell’emotività e dello stress

Fortunatamente si sono sviluppati negli ultimi 6 anni in alcune regioni (e la Lombardia è una di queste) dei programmi di formazione specifici (Life Skills Training program) per insegnanti affinché possano veicolare e potenziare questi contenuti.

Saranno quindi i ragazzi nelle scuole primarie e secondarie di questi ultimi anni ad aver iniziato a lavorare su queste competenze essenziali, per tutti gli altri invece… c’è da integrarle in autonomia, il prima possibile!

Esempio di sviluppo di uno di questi:

Domanda ipotetica: Riferendoci ad esempio all’area della comunicazione cosa ritenete sia prioritario?

La comunicazione è a tutti gli effetti una competenza primaria da sviluppare per qualsiasi relazione e situazione e per muoversi efficacemente nei moderni contesti professionali.

È essenziale per i ragazzi imparare ad esprimere concetti e pensieri in modo strutturato ed efficace e sapersi confrontare con gli altri (insegnanti, colleghi, clienti, responsabili) creando un contesto di ascolto ed apprendimento costruttivo.

Domanda ipotetica: ci sono dei metodi più utili di altri?

Pensando in particolare ad uno degli aspetti, ovvero quello relativo a saper esporre efficacemente dei concetti, a nostro parere è molto utile imparare ed applicare un metodo strutturato che guidi nella costruzione di discorsi e presentazioni.

Numerosi studi sulla comunicazione hanno infatti fatto emergere un dato importante: ¾ dell’impatto di un messaggio dipende dal modo in cui è stato comunicato, mentre solo ¼ dipende dal contenuto del messaggio stesso.

Non basta quindi solo “sapere” i contenuti, ma “saperli comunicare” nel modo più efficace.

Noi proponiamo ad esempio da più di vent’anni un modello (Il metodo IDEAM®) che trova le sue basi nella retorica classica e che è stato rivisitato con gli strumenti più moderni delle neuroscienze, tools di presentazione, modelli persuasivi. 

Il metodo si sviluppa in 5 fasi, complementari tra loro

  1. Inventio: è la prima fase essenziale in cui raccogliere informazioni, idee e contenuti in relazione all’obiettivo specifico della presentazione
  2. Dispositio: fase nella quale le idee raccolte prendono forma attraverso la selezione dei contenuti, l’organizzazione e la definizione di una struttura
  3. Elocutio: in questa fase ci si concentra sulla scelta dello stile del linguaggio e sul potere delle parole (se uso una parola piuttosto che un’altra, posso modificare il risultato finale)
  4. Actio: in questa fase si approfondisce come gestire il discorso, imparando ad utilizzare tutti gli aspetti che impattano nella relazione
  5. Memoria: in questa fase ci si focalizza su modalità e strumenti per ricordare e far ricordare il proprio discorso

Seguendo questo modello si impara a costruire ogni discorso nel modo più efficace, migliorando anche la propria sicurezza.

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