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Spada sulla crisi energetica: “Se le imprese chiudono, l’Italia muore. L’Europa non può essere sorda alle nostre richieste”

La crisi energetica, il nuovo governo che si sta formando e il ruolo dell’Unione Europea. Sono questi alcuni dei punti centrali della lettera che Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, ha inviato agli imprenditori del territorio in un momento di grande incertezza e preoccupazione per il prossimo futuro dell’economia e delle dinamiche geopolitiche.

Nel testo, Alessandro Spada spiega come, durante tutti gli incontri con i leader politici realizzati nel mese di settembre, il punto che ha voluto tenere fermo è che “desideriamo una legislatura che non abbia paura a parlare di industria e con l’industria: è tempo che la politica ci percepisca come degli interlocutori con i quali progettare, innovare e creare il futuro per garantire la prosperità del nostro sistema Paese. La cultura d’impresa deve essere un minimo comune denominatore a vantaggio di tutti”.

Per quanto riguarda il tema della crisi energetica, l’obiettivo è quello di “sollecitare l’Unione a non perdere ulteriore tempo nei confronti di misure come il tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas. Mancare un obiettivo così importante rischia di dar credito a chi è tornato a mettere in dubbio la solidarietà tra stati membri: se le imprese chiudono, l’Italia muore e l’Europa non può essere sorda. Oggi il problema del gas riguarda specialmente i prezzi gonfiati, per questo chiediamo all’Unione Europea di affrontare queste speculazioni incontrollate con misure decise e unitarie. Chiediamo, insomma, coerenza anche nelle risposte alle conseguenze che derivano dalle sanzioni, che abbiamo condiviso perché la libertà continuerà a valere più di ogni cosa”.

Ora che le imprese andranno ad affrontare alcuni mesi estremamente complicati per la tenuta del sistema produttivoforte è l’impegno affinché le voci delle imprese del territorio vengano ascoltate, “anche perché le nostre aziende continuano a rappresentare un vero e proprio traino per l’intero Paese. Nella prima metà del 2022, appunto, l’economia lombarda ha mostrato una resistenza straordinaria: dopo un primo trimestre estremamente positivo, il secondo si è chiuso con dati ancor più sorprendenti, nonostante i forti fattori avversi. Il manifatturiero, per esempio, ha accelerato oltre ogni attesa tra aprile e giugno scorso, ben più della media italiana e dei principali paesi europei. Lo slancio positivo si evidenzia anche sui mercati internazionali, con le esportazioni lombarde che nel secondo trimestre del 2022 crescono ben del +20,7% rispetto allo stesso”. Numeri che testimoniamo come, nonostante le difficoltà, “questo territorio permette ancora al Paese di essere riconosciuto come eccellenza internazionale attrattiva e competitiva” ha concluso Alessandro Spada.

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