Il 97% degli insegnanti pensa che la scuola sia un contesto che può mettere in pratica un’efficiente promozione della salute a beneficio della comunità, ma non sempre esistono gli strumenti adeguati, e solo il 4% dei genitori non ritiene che la scuola abbia questo obiettivo.
Sono dati che emergono da un’indagine “La medicina scolastica tra passato e futuro”, condotta da Fondazione The Bridge, che ha coinvolto circa 600 intervistati tra genitori, docenti e sindaci, con l’obiettivo di sondare quanto sia percepita, in termini di bisogni e risorse, la relazione tra scuola, salute e città insita nel nuovo concetto di medicina scolastica. “Il Covid-19 da un lato ha inaspettatamente risvegliato l’interesse per la medicina scolastica, dall’altro ha messo in rilievo le straordinarie capacità del sistema scolastico italiano di assumere un ruolo, cruciale per la società – spiega Rosaria Iardino, presidente Fondazione The Bridge -, che inizialmente gli era stato assegnato in via emergenziale ma che oggi può essere rivalutato in chiave di programmazione. La lettura del dato testimonia quanto la scuola rappresenti un possibile snodo all’interno di una più ampia rete di servizi e figure professionali per la presa in carico e la tutela del benessere degli studenti, a garanzia di equità, prossimità e universalismo nell’acceso ai servizi sociosanitari”. (ANSA).