Oggi al Meet | Digital Culture Center incontriamo Stefano Lazzari, alias Stex Auer; al suo attivo ha oltre venti anni di lavoro nel digitale, dall’editoria al marketing al social media management. E dal 2006 è presente anche nel Metaverso. Stex Auer è appunto il suo gemello digitale.
Nel 2016 hai fondato Digitalguys.it, network di professionisti che si occupa di etica, cultura e design digitale, modi virtuali e social media. E quindi chi può meglio di te spiegarci cosa significhi scuola 4.0?
“Per me è un riferimento, uno spunto, un punto di partenza. Scuola 4.0 è un bando per l’innovazione delle scuole che prevede il cablaggio, la progettazione di nuovi ambienti di apprendimento e laboratori, inquadrato nell’Azione “DDI – Regioni del Mezzogiorno”, annunciato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e avviato nel dicembre 2021. Il piano è volto al completamento del programma di sostegno alla fruizione delle attività di didattica digitale integrata nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Questo, è di fatto scuola 4.0 ma ovviamente concettualmente e negli obbiettivi di innovazione riguarda non solo le regioni interessate, ma tutto il sistema formativo. Credo sia necessario- soprattutto alla luce delle esperienze di oggi e al sorgere di innovazioni sempre più “disruptive”, (ad es. velocità con la quale l’ Intelligenza Artificiale si è presentata nel panorama delle tecnologie emergenti)- ripensare profondamente e con grande attenzione, ai programmi della digitalizzazione adottati sino ad oggi. Siamo di fronte ad una sfida epocale, non vi è dubbio che ci sarà un prima e un dopo la IA. E’ ora che la tecnologia si rifletta nella cultura e non viceversa.”
Come le tecnologie del Metaverso possono rivoluzionare le modalità di apprendimento e di cultura?
“Prima di tutto, mettendo al centro della formazione lo studente.Dice benissimo Roberto Carraro del Carraro LAB che abbiamo ospitato nel nostro incontro ” Scuola, Cultura e Realtà virtuale con Gualtiero e Roberto Carraro” al VR Corner di MEET il 28 giugno scorso, che è il vero grande cambiamento, è lo spostarsi della istruzione da studio a apprendimento attraverso l’esperienza.
La Virtualità, e dunque il Metaverso, attraverso l’Avatar e la visione in immersività portano letteralmente lo studente a partecipare in “prima persona” in un ambiente tridimensionale ideato per dare evidenza visiva, esperienziale, alla sua formazione.
Potremo dire che la Realtà Virtuale “mette in scena” i temi e gli argomenti della conoscenza. Una lezione di fisica vista dal punto di vista delle particelle, una di storia vista sulla scena del fatto, sono ben altra cosa che la loro lettura. Ovviamente non sostituiscono, ma integrano l’esperienza dello studio convenzionale e “alfabetico” che personalmente reputo assolutamente necessario, ma la rendono più attuale e vivo.”
Cos’è e a cosa è utile la piattaforma XRedulab?
“La piattaforma XRedulab è un’innovativa soluzione di realtà virtuale e aumentata che offre diverse funzioni e vantaggi. Permette a scuole, docenti e studenti di accedere per creare propri contenuti come tour virtuali, video 360 e modelli 3D. Consente anche di condividere a distanza contenuti tra diverse scuole, classi e utenti. La piattaforma è stata sviluppata da XR Edulab, un’azienda che si occupa di aule immersive, laboratori virtuali e aumentati.”
A chi era rivolto l’evento “Scuola, Cultura e Realtà virtuale” la scorsa settimana al MEET Digital Culture Center e come si procede nel dialogo con la scuola 4.0?
“Ma a tutti! MEET è il centro internazionale di Cultura Digitale fondato da Meet the Media Guru con il supporto di Fondazione Cariplo. E’ nato con l’obiettivo di ridurre il digital divide italiano e sostenere la maturazione di una consapevolezza nuova rispetto alla tecnologia come risorsa per la creatività delle persone e il benessere dell’intera società. Dunque possiamo dire che è nel nostro DNA quello di essere uno spazio fisico e virtuale che crea “digital experience”per chiunque voglia conoscere l’innovazione “sul campo”.”
A cura della Redazione