Gli studenti chiedono all’Assessore regionale all’Istruzione e al Ministro dell’Istruzione di essere ricevuti e di veder concretizzate le loro richieste.
E’ appena iniziato a Milano il grande corteo studentesco in occasione della mobilitazione internazionale del 17 novembre. Più di mille studenti sono partiti da Largo Cairoli, diretti prima alla Prefettura e poi alla sede di Confindustria, per andare a terminare il corteo in Piazza Missori, dove si terrà un’assemblea aperta tra i collettivi e le realtà studentesche milanesi.
Lo striscione di testa recita: “Cambiare la scuola per cambiare il sistema: Students’ Strike”.
Tra le motivazioni della manifestazione spicca la questione del diritto allo studio, del quale gli studenti chiedono la garanzia totale, al momento assente, ma si toccano anche altri argomenti oltre alla scuola, primo tra tutti il sostegno alla causa palestinese.
“Nel nostro paese e nella nostra regione ad oggi non viene rispettato il Diritto allo Studio di noi studenti” spiega Claudio Genchi, Coordinatore dell’UdS Milano: “I materiali scolastici hanno un costo inaccessibile per molti, così come i trasporti, e limita economicamente molti ragazzi nel frequentare scuola. In più, chi riesce a permettersi economicamente a permettersi di andare a scuola, viene a trovarsi in un ambiente non tutelante da diversi punti di vista: innanzitutto quello strutturale, a causa di edifici scolastici disastrati e insicuri, ma anche da quello psicologico, a causa della mancanza di sportelli psicologici nelle scuole e del sistema didattico che crea forte stress e ansia in noi studenti.”
“Crediamo che finché la situazione sarà questa, non sia corretto affermare che il diritto allo studio è garantito” dichiara Emma Constadachi, responsabile Organizzazione dell’UdS Milano “eppure il Ministro Valditara e l’Assessore Tironi continuano a sostenere ciò, mentre lavorano per rendere la scuola un luogo ancora meno accessibile e tutelante, oltre che dipendente dagli interessi delle aziende, e scelgono come interlocutori le dirigenze delle scuole paritarie e di confindustria, lasciando alla porta gli studenti. Noi non ci stiamo, e pretendiamo non solo di essere ricevuti e ascoltati dal ministro e dall’Assessore, ma soprattutto di ricevere risposte concrete e che le nostre rivendicazioni vengano materialmente realizzate.”
“Le nostre richieste sono molto precise” spiega Alessandro Di Miceli, Coordinatore dell’UdS Lombardia: “All’Assessore regionale Tironi chiediamo la Convocazione di una Conferenza regionale sul diritto allo Studio, un momento formale tra studenti e istituzioni competenti per analizzare lo stato del Diritto allo studio nella nostra regione e elaborare delle soluzioni concrete. Inoltre, crediamo sia necessaria l’introduzione di un sistema di rappresentanza studentesca all’interno degli IeFP della regione, e che serva garantire la presenza di uno sportello psicologico in ogni scuola della lombardia
Invece al Ministro chiediamo il raddoppio del numero dei rappresentanti di istituto nelle nostre scuole e l’introduzione di una Legge nazionale sul diritto allo studio.
Il 17 novembre non è un momento conclusivo, ma un punto di inizio: se non otterremo le nostre richieste siamo pronti ad attivarci ancora e sempre più intensamente nei prossimi mesi.
Noi studenti non siamo più disposti ad aspettare: Ora Decidiamo Noi!”
