A cura di Alessio Mangeli “Sapore di Mare” il musical diretto da Maurizio Colombi con la partecipazione straordinaria di Paolo Ruffini e Fatima Trotta è una grande festa colorata carica di quella leggerezza che i favolosi anni ’60 in particolare hanno saputo dare ad un’Italia unica e irripetibile dove l’Estate aveva lo spirito e l’importanza del dolce far niente sulle note di un ballo frenetico o di un lento. La macchina scenica, che guarda ai grandi teatri di Broadway, regala suggestioni luminose su un palco animato da elementi e arredi che si muovono continuamente generando sempre un senso di profondità degli ambienti. Questo spettacolo è un crossover di registri narrativi che accompagnano la voglia di vacanza e i famosi amori estivi i quali si consumano fra il forte desiderio di un abbraccio, di un bacio e la sofferenza di un tradimento o un addio e quindi si colorano di tonalità calde e fredde a livello visivo. Questa trasposizione teatrale del cult balneare Vanziniano lo considero un viaggio emozionale, dove ritorna alla mente quel battito ruggente degli anni ’60 tra le note di indimenticabili motivi Pop italianstyle e tagli sartoriali che svolazzano in coreografie che sanno di danze frizzanti alla Edoardo Vianello che riflettono un senso profondo di comunità e appartenenza che oggi a mio parere sta venendo a mancare. Sapore di Mare è una lettera d’amore intima che forse non siamo più in grado di scrivere, leggere e godere a causa dell’iperconnessione di qualsiasi cosa nonché la costante esposizione di sentimenti e frustrazioni della società travolte da orgie mediatiche in cerca di consensi.