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Salute intima femminile in estate: l’importanza del microbiota. Attualità scientifiche

La ricerca scientifica guida gli esperti in materia nel comprendere sempre meglio i fattori causali alla base delle infezioni genito-urinarie e soprattutto cosa determina la predisposizione prima e la cronicizzazione in seguito. Anche in estate.

Con la consulenza della dottoressa  Heide de Togni Farmacista con Master in Fitoterapia Clinica Università di Siena  e direttore scientifico di Schwabe Pharma Italia

 

 Salute uro-geniale e microbiota

Il ciclo vitale femminile attraversa diverse “stagioni”, esattamente come il clima,  ognuna delle quali ha peculiarità fisiche e psicologiche, ma anche biologiche e microbiologiche che richiedono cura e consapevolezza e che a volte mettono anche alla prova la capacità di mantenere uno stato di equilibrio e di salute resiliente ai cambiamenti.

E’ ormai noto che il compagno in ogni fase della vita (e ancor prima della nascita!) è l’ecosistema microbico che trova la sua “casa” principale ma non unica nell’intestino. Lo sviluppo del microbiota umano inizia già in età gestazionale ed è la mamma con il proprio microbiota a trasferire il primo imprinting microbico al nascituro. Solo pochi anni fa, la ricerca scientifica di Aagaard (The Placenta harbors a unique microbiome,2014 https://www.science.org/doi/abs/10.1126/scitranslmed.3008599 ) ha rivoluzionato le conoscenze in materia: la placenta non è sterile, esprime un proprio microbiota ed è paragonabile ad una impronta digitale della salute uro-genitale materna in grado di trasmettere alcuni tratti distintivi al nascituro.

L’asse intestino-vagina

Gli ecosistemi microbici intestinale e genito-urinario sono multifunzionali e sono caratterizzati da elementi simili tra loro come la capacità di produrre sostanze nutritive e difensive, o come la presenza di diverse specie che portano beneficio all’organismo e che si trovano in equilibrio dinamico con specie potenzialmente patogene. Al contrario, differiscono tra loro per la biodiversità: nell’intestino esistono molte più specie in equilibrio (maggiore biodiversità) rispetto al canale vaginale, che presenta una minore biodiversità ed una predominanza di lattobacilli, i batteri in grado di contrastare la presenza di ospiti indesiderati come la candida e garantire la salute genito-urinaria femminile.

Una delle principali attualità scientifiche in ambito microbiologico è stata la scoperta di un vero e proprio asse microbico intestino-vagina caratterizzato dal passaggio continuo di microbi dal serbatoio intestinale al tratto vaginale. E viceversa. La colonizzazione retto-vaginale rappresenta quindi il nuovo punto di osservazione della genesi, ricorrenza e cronicizzazione delle infezioni genito-urinarie. (D’antonio et al.,2005- https://academic.oup.com/jid/article/192/3/394/833707?login=false).

Cosa sono le infezioni genito-urinarie?

Le principali infezioni delle vie genitali e urinarie femminili sono la cistite batterica o mista, la vaginite batterica o fungina (candidosi), la vaginosi batterica. I sintomi più comuni sono bruciore a urinare o durante i rapporti intimi, prurito, perdite vaginali, dolore pelvico o vescicale, brividi.

Come si generano?

La risalita nell’uretra, nella vescica o nella vagina di germi provenienti dal serbatoio intestinale rappresenta la causa principale di infezione, aggravata talvolta da elementi provenienti dall’esterno, come rapporti intimi, indumenti sintetici, detergenti aggressivi, alimentazione scorretta, cambiamenti ormonali, come in gravidanza o menopausa. L’infezione quindi parte dall’interno e non dall’esterno!

Le condizioni microbiche intestinali sono, perciò, determinanti nel favorire o al contrario contrastare un’affezione alle vie genito-urinarie: un intestino che si trovi in stato di eubiosi (ossia con microbiota in salute), sarà in grado di contrastare la proliferazione dei microrganismi patogeni e/o opportunisti che più comunemente sono responsabili dei disturbi genito-urinari (Escherichia coli, Streptococco fecalis, Proteus, Klebsiella, Candida albicans, ecc.); al contrario, un intestino in stato di disbiosi (microbiota alterato), con proliferazione di patogeni porterà più facilmente a creare le condizioni per una contaminazione a livello uretrale, vescicale, ma anche vaginale.

I fattori concomitanti

Nel corso della vita della donna, ulteriori fattori influenzano la composizione microbica intestinale e uro-genitale in salute e malattia: si tratta dei livelli ormonali estro-progestinici, lo stile alimentare, i farmaci.

Questi ultimi, per esempio, possono avere un effetto disbiogeno (capace di causare disbiosi) importante, in particolare la pillola anticoncezionale, gli antibiotici, ma anche gli antidepressivi possono causare purtroppo un aumento di cistiti batteriche o miste, vaginosi di origine fungina, piuttosto che alterazione della motilità intestinale in senso di iper o ipo attività causando quindi diarrea o stitichezza.

Vero o falso?

La ricerca scientifica guida gli esperti in materia nel comprendere sempre meglio i fattori causali alla base delle infezioni genito-urinarie e soprattutto cosa determina la predisposizione prima e la cronicizzazione in seguito. E nella vita quotidiana, cosa sappiamo e cosa crediamo di sapere?

I probiotici e prebiotici possono essere utili.

VERO.

Sono supporti preziosi sia per uso orale sia topico. Alcuni ceppi in particolare come Lattobacilli sono utili per favorire l’equilibrio del microbiota intestinale. Inoltre il probiotico non batterico Saccharomyces boulardii per uso orale contrasta la candidosi intestinale e vaginale. In combinazione a probiotici per uso orale, sono molto utili prebiotici in particolare per applicazione vaginale sotto forma di ovuli o gel vaginali. I prebiotici come i GOS (gluco-oligosaccaridi) favoriscono il corretto pH e la salute del microbiota vaginale.

Il preservativo non si può utilizzare in caso di trattamento con ovuli vaginali.

FALSO

La composizione dei preparati per uso vaginale è generalmente compatibile con l’uso del presentativo. Si consiglia di distanziare l’applicazione dell’ovulo vaginale e porre attenzione al foglietto informativo per le specifiche avvertenze.

I detergenti intimi devono essere a pH acido

VERO

Per favorire il ripristino dell’eubiosi vaginale e favorire il miglioramento dei sintomi, i detergenti devono essere rispettosi del pH vulvo-vaginale nelle diverse età: acido durante l’età fertile, acido-neutro durante la menopausa e il periodo pre-puberale. Unica eccezione: in caso di candidosi può essere utile un detergente è pH basico per contrastare l’infezione.

I rapporti intimi sono causa le infezioni genito-urinarie.

FALSO.

Possono essere un fattore che peggiora i sintomi principali quali prurito, bruciore, dolore durante il rapporto, dolore vescicale, brividi. Tuttavia, l’origine e soprattutto il ripetersi di queste infezioni è da ricercare nel serbatoio intestinale. È vero però che in caso di trattamenti farmacologici o di supporto probiotico, anche il partner va coinvolto e in alcuni casi, incluso nella terapia.

 

La biancheria intima deve essere in tessuto naturale

VERO

La biancheria intima sintetica, o ancor di più il costume bagnato, favoriscono un microambiente irritante che agevola o accentua i sintomi.

 

L’alimentazione non è importante

FALSO

Proprio perché l’infezione inizia o comunque è favorita da un microbiota intestinale alterato, l’alimentazione conta: alimenti zuccherini e carboidrati in genere sono da evitare soprattutto in caso di candidosi in quanto favoriscono la proliferazione dei patogeni. Da limitare anche alimenti come caffè, bibite zuccherate e gassate, alcolici in generale. Utili invece alimenti ricchi di vitamine e minerali che sostengono il sistema immunitario e alimenti idratanti come i vegetali crudi, ricchissimi anche di fibre prebiotiche.

 L’attività fisica può aiutare

VERO

Fare attività fisica dolce aiuta soprattutto come antistress oltre a sostenere il sistema immunitario, alleato fondamentale nel contrastare le infezioni soprattutto se croniche e recidivanti. Attenzione invece a sport come ciclismo perché possono peggiorare sintomi vulvo-vaginali già presenti.

 Gli assorbenti interni causano infezione genito-urinaria

FALSO

Gli assorbenti interni se correttamente applicati e soprattutto se cambiati con la corretta frequenza non sono causa di infezioni vaginali. Analogamente, il ciclo mestruale può momentaneamente alterare il pH vaginale, e accentuare i sintomi già presenti, ma non è causa di infezione.

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