Nei giorni del Supersalone, l’edizione speciale del Salone del mobile che si è tenuta dal 4 al 10 settembre alla fiera di Milano – Rho, l’occupazione media negli alberghi a Milano è stata del 45%. Lo rileva Confcommercio Milano in collaborazione con la Rete associativa vie, Federalberghi Milano ed Epam (pubblici esercizi).L’occupazione media delle camere degli hotel è stata del 45% con un prezzo medio per camera di 171,6 euro. Secondo una rilevazione di Federalberghi Milano solo negli hotel di centro e semicentro emerge una percentuale di occupazione superiore al 60% (in particolare per la fascia medio-alta).
Secondo l’associazione degli albergatori “non si riequilibra l’andamento negativo dei mesi passati e resta la preoccupazione per l’immediato futuro in considerazione del basso livello percentuale di prenotazioni delle prossime settimane”. Il 38,3% dei clienti presenti negli hotel di Milano nei giorni del Supesalone era italiano, l’8,3% proveniva dalla Gran Bretagna, il 5,9% dagli Stati Uniti, il 4,9% dalla Francia, il 3,9% dalla Germania, il 2,3% dall’Olanda. In questi giorni del Supersalone e degli eventi del Fuorisalone, nei negozi si è registrato un aumento di flussi e un lieve incremento degli affari rispetto alle settimane precedenti, secondo Confcommercio, in particolare per le attività commerciali maggiormente concentrate nei distretti del Fuorisalone. Buona l’affluenza di visitatori provenienti da Paesi europei, pressoché assenti, invece, russi e cinesi.
“Il Salone del Mobile non delude le attese e rimette in moto Milano con la conferma di un primo indotto incoraggiante per le imprese del terziario. – ha sottolineato Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – Ma la strada per tornare ai livelli di crescita pre-Covid è ancora lunga ed è necessario sostenere l’attrattività della città mantenendo la continuità degli eventi e rafforzando la sicurezza sul fronte dell’emergenza sanitaria”. (ANSA).