Nonostante le nuove zone gialle e il generale (seppur lentissimo) rallentamento della curva dei contagi, restano ancora chiusi quasi la metà di bar e ristoranti, che in ogni caso vedranno dimezzato il loro fatturato in questo orribile 2020.
A fare i conti in tasca al settore è Coldiretti, che prova a fotografare le aperture e le chiusure di questa nuova Italia divisa in zone “semaforo”. Attualmente, nonostante il decreto che ha ha riportato cinque regioni nella fascia più bassa di rischio, quella gialla, nelle zone arancioni e rosse restano ancora chiusi quasi 170mila locali tra bar ristoranti, pizzerie e agriturismi, pari al 47% del totale.
Inoltre, c’è grande preoccupazione per le perdite di fatturato che ci saranno, inevitabilmente, durante le feste di Natale, con i limiti agli spostamenti tra comuni e una generale situazione di inquietudine. Anche perché, per il 2020, la situazione sembra essere già drammatica, con una perdita complessiva di quasi 41 miliardi per il settore, secondo le stime di Coldiretti.
Le ultime riaperture per la ristorazione, con l’introduzione di cinque nuove regioni in zona gialla, riguardano i bar e ristoranti di Emilia Romagna (quasi 27mila), Friuli Venezia Giulia (quasi 8mila), Marche (quasi 10mila), Umbria (oltre 6mila) e Puglia (oltre 21mila).