Da MYLAV, laboratorio di analisi veterinarie, le risposte alle domande più frequenti che fanno i proprietari: come scopro se un cane è infetto? Quali sono i sintomi? Se il cane non ha sintomi, come faccio a scoprire che è malato?
Ancora, ma l’uomo può ammalarsi? Si può guarire? Che aspettativa ha un cane malato?
Con l’arrivo della primavera, e soprattutto dei mesi di Marzo e Aprile, tutti i proprietari di cani corrono al riparo per proteggere i propri amici a quattro zampe dalla Leishmaniosi. La Leishmania infantum, agente della Leishmaniosi in Europa, è un parassita dei Flebotomi (pappataci) che può colpire cani e gatti, ma anche altri mammiferi (lagomorfi) incluso l’uomo.
Ma cosa sono i pappataci? I pappataci sono insetti ematofagi (che si nutrono di sangue, come le zanzare) che prediligono le ore crepuscolari e notturne per cibarsi, così come i mesi caldi (da inizio Maggio a inizio Novembre), l’umidità e le zone non ventilate. Questi sono principalmente presenti in ambienti rurali e costieri poiché, per lo sviluppo e la crescita, le larve necessitano di temperature, umidità adeguata e riparo (crepe profonde nel terreno o di vecchi muri o edifici) e per quanto concerne quelli presenti in Italia e responsabili della trasmissione di L.infantum sono esofili e esofagici (non entrano e non pungono cioè all’interno delle abitazioni).
Trattandosi di una tematica molto delicata, che interessa ogni anno molti proprietari, con tassi di siero prevalenza fino al 53,1% in tutta la nostra Penisola, sono molte le domande che affliggono i possessori di un amico a quattro zampe. Proprio per questo, MYLAV (www.mylav.net), laboratorio di analisi veterinarie – insieme al supporto del Dott. Luigi Venco (Med. Vet. Specialista in Clinica dei Piccoli Animali), ha voluto fare il punto sulla tematica, rispondendo alle domande più frequenti sul tema.
1) Come scopro se un cane è infetto? Quali sono i sintomi? Se il cane non ha sintomi, come faccio a scoprire che è malato?
La diagnosi di Leishmaniosi è una diagnosi prettamente di laboratorio che deve essere effettuata dal medico veterinario con esami indiretti (titolazione anticorpale) e diretti (volti a evidenziare la presenza del parassita) spesso in associazione. L’infezione precede di mesi l’eventuale comparsa di sintomi per cui nelle zone a rischio è consigliabile effettuare screening annuali, pur considerando che nessun tipo di esame può dare la certezza che un cane non sia infetto. I sintomi quando presenti possono essere cutanei (perdita di pelo, specie nelle zone della testa, croste ai padiglioni auricolari) o sistemi come epistassi, patologie oculari, aumento della sete e perdita dell’appetito
2) Si può ammalare l’uomo se al suo cane è stata diagnosticata la Leishmaniosi?
L’uomo può essere infettato da Leishmania infantum ma il contagio non è diretto ma causato dalla puntura dei flebotomi (pappataci) Avere un cane affetto da leishmaniosi – se trattato su consiglio del medico veterinario con farmaci che impediscano la puntura del pappataci (piretroidi) e che provochino la loro morte dopo la puntura (isoxazoline) – non è assolutamente un fattore di rischio per la famiglia.
3) Si sa che è una malattia per la quale si deve stare in cura tutta la vita. Ma ci sono casi dimostrati in cui il cane è guarito?
La guarigione per quanto improbabile è teoricamente possibile. Dal momento però che non esistono esami che possano accertare la guarigione o la negatività parassitologica è impossibile comunque avere certezze.
4) Che aspettativa di vita ha un cane affetto da Leishmania?
Il tutto dipende dal suo status immunitario (componente cellulo-mediata Th1) e dalle eventuali terapie. Può essere assolutamente normale così come di pochi mesi.
5) Di cosa può morire un cane affetto da Leishmania?
Trattandosi di una malattia sistemica le complicanze possono essere molteplici. L’organo più bersagliato solitamente è il rene. L’eccessiva produzione di anticorpi porta nella maggior parte dei casi a insufficienza renale cronica
6) Se ho altri cani in casa (o gatti, o animali più in generale), questi sono a rischio?
Si, perché frequentando lo stesso ambiente sono ugualmente esposti alla puntura dei flebotomi (pappataci) a meno che vivano esclusivamente in casa o comunque non escano assolutamente dal crepuscolo all’alba.
7) Quali sono le zone d’Italia più a rischio? Esistono invece regioni a rischio zero? E com’è la situazione al dì fuori dell’Italia?
Il Centro-Sud Italia, le zone litoranee e le colline appenniniche sono le zone a più elevata endemia, ma ad oggi possiamo dire che nessuna zona d’Italia può essere considerata a rischio zero.
In Europa tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia sono considerati ad alta endemia. Nel centro nord Europa la malattia può essere presente ma con modalità di trasmissione diverse (venerea, trasfusioni di sangue materno-fetale) mancando il vettore del parassita.
8) I bambini corrono maggiori rischi?
Nell’uomo colpito da Leishmania infantum nella maggior parte dei casi le lesioni si limitano alla cute e sono localizzate e rispondono bene alla terapia. Nei soggetti immunodepressi (infezioni da HIV, chemioterapie, terapie immunosoppressive) non si possono però escludere forme sistemiche indipendentemente dall’età.