La mostra
Una delle prime cose che colpisce chi guarda i lavori artistici di Francesca Cesati è il potente senso di dualità nella sintesi tra comunicazione visiva e verbale.
In questa installazione, composta da 13 Porte commissionate per il film “ Le porte della memoria “ di Ian Rosenfeld , tra le forme visive e la parola si crea una trama di intrecci che vengono esplorati dall’artista in molteplici direzioni dal genocidio che ebbe luogo in Europa tra il 1940 e il ‘45 ad un concetto di guerra più ampio, slegato da un tempo specifico, e rimandano all’onnipresente, inarrestabile e umana ricerca di un perché.
Da sabato 14 ottobre la Mostra “Prima dell’oblio”, ospitata a Meina nel centro culturale Canton Balìn, si sviluppa in un percorso che induce lo spettatore a vivere un’esperienza, nel buio affiorano segni, forme, materiali che in modo emozionante e commovente possono restituire ricordi personali: memoria collettiva e privata si confrontano ed interagiscono.
L’itinerario espositivo prevede una PRIMA SALA in cui è possibile visionare il film, mentre la SECONDA SALA, nella semioscurità, ospita le Porte sospese da terra e sistemate come a formare un labirinto, in cui ogni spettatore si farà strada. Sulle superfici già consumate dal tempo, gli interventi di Francesca Cesati raccolgo- no narrazioni e memorie di dimensioni ed epoche diverse: una rete arrugginita accanto ad una poesia d’amore, tre enormi chiodi costruiti 30 anni fa sulla superficie di una porta di fine ‘700, narra- zioni accostate in differenti strati temporali. Il percorso è accom- pagnato da una colonna sonora: testi poetici, rumori, musica, suoni, canti si combinano offrendo un’ulteriore eco al viaggio del visitatore.
Oggi guardiamo queste Porte di “Prima dell’oblio” nella duplice luce sia della memoria che recano in sé e che generano sia come un invito a non desistere dal cercare una risposta, una chiave per interpretare l’esistenza, chiave che offra uno spazio di speranza per il genere umano aldilà di tutte le guerre, tutte le afflizioni, tutte le ingiustizie.
Francesca Cesati
Francesca Cesati, milanese di nascita, dopo aver frequentato per qualche anno la scuola degli Artefici di Brera, si è poi laureata in Arti Visive al Chelsea College of Art and Design di Londra, dove ha vissuto per lungo tempo.
Ha partecipato a varie mostre collettive ed individuali a Londra ed in Italia.
Una sua installazione si trova a Palazzo Sella, in Valle Mosso e i suoi lavori sono in collezioni private a Londra, Milano, New York, Los Angeles e Melbourne.
Film “Le porte della memoria” di Ian Rosenfeld
Una notte nella vita di una coppia che, per oltre 50 anni, ha cercato, in un’alternanza di amore ed odio, di fuggire dalla prigione del passato.
Lui ebreo russo, lei cattolica polacca; entrambi profughi ed entrambi perseguitati dal ricordo degli orrori visti, sofferti e perpe- trati dalla propria gente durante gli anni di guerra e quelli imme- diatamente precedenti. L’azione ha luogo in una soffitta umida e fatiscente di Londra, dove vivono e che aveva rappresentato un nuovo inizio, scevro da ogni vergogna e accusa.
Isaac è un pittore senza successo perchè la sua arte è cupa e Sofia è una musicista che per Isaac ha rinunciato alla carriera e ciascuno, in situazioni di conflittualità, si rifugia nella propria arte. Tra di loro parlano in inglese ma, nei momenti di crisi, si barricano dietro alla propria lingua madre, che l’altro non parla : yiddish e polacco.
L’appartamento risulta quasi monocromatico, pur essendo il film a colori. Infuria un tremendo temporale ed i lampi illuminano a tratti l’interno permettendo di ricostruire la storia di queste due persone che vediamo parlare, urlare, sussurrare, piangere, fare l’amore. Ogni oggetto della stanza è un’eco del loro passato che, in questo spazio, diviene presente.
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Le info per visitare la mostra sono in locandina
