venerdì, Novembre 8, 2024
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Poggio: “La mancanza di competenze un fattore critico per la crescita delle imprese”

La difficoltà di reperimento di figure professionali idonee da parte delle imprese riguarda il 43,3% delle assunzioni programmate, in aumento di sette punti percentuali rispetto allo scorso anno.  Gli strumenti e le proposte dell’Associazione per aiutare giovani e imprese.

Una guida realizzata con l’obiettivo di contribuire alla riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Assolombarda, in collaborazione con ADAPT, ha illustrato, oggi, “Mestieri e Competenze”: si tratta di uno studio che intende far fronte alle difficoltà da parte delle aziende di individuare e selezionare figure professionali dotate di competenze adeguate alla propria attività. Una criticità che, di fatto, limita la produttività delle imprese ma non solo: rende, infatti, inefficaci le transizioni scuola-lavoro e, di conseguenza, aumenta il rischio di disoccupazione e inattività giovanili, incrementando anche il fenomeno dei NEET.

La  guida – presentata nell’ambito dell’incontro “Emergenza Competenze” al quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, la vicepresidente con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio, il vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria, Giovanni Brugnoli, e  il rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini – fornisce alle aziende e agli stakeholder del mondo della formazione un quadro chiaro delle problematiche sul tema, indicando alcune soluzioni utili per sostenere concretamente le attività di recruiting, a beneficio dei giovani e delle imprese stesse.

“In effetti, il periodo storico che stiamo vivendo è profondamente caratterizzato da una vera e propria emergenza competenze – ha dichiarato la vicepresidente con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio -. Si tratta di un fenomeno preoccupante: l’ultima rilevazione Excelsior conferma, d’altra parte, la difficoltà di reperimento di figure professionali idonee da parte delle imprese riguarda il 43,3% delle assunzioni programmate, in aumento di sette punti percentuali rispetto allo scorso anno.  Questa circostanza impatta negativamente sulle prospettive di crescita delle aziende e, in particolare, sulla propria capacità di innovare. Consapevole della centralità del capitale umano, non solo in questa difficile congiuntura economica, Assolombarda intende migliorare i processi di inserimento lavorativo dei giovani in azienda. Un obiettivo che può diventare realtà anche attraverso un dialogo costante tra imprese, scuole, ITS e università, per favorire lo sviluppo di competenze coerenti con quelle richieste dal mercato del lavoro”.

Secondo la ricerca, del resto, c’è molto da fare: le imprese, infatti, segnalano la debolezza di competenze trasversali da parte dei candidati: adattabilità, pensiero critico, capacità di lavorare in gruppo e comunicazione interpersonale sono gli aspetti che i recruiter fanno fatica a trovare nei giovani in uscita dai percorsi scolastici e universitari. Un fenomeno che prende sempre più forma, da un lato, a causa della rapidità con cui le trasformazioni in atto mutano i contenuti professionali richiesti per svolgere determinati mestieri e, dall’altro, in ragione delle rigidità normative che limitano le istituzioni formative nell’aggiornare la propria offerta didattica.

In base al documento targato Assolombarda-ADAPT, un fattore che alimenta tale difficoltà è la poca conoscenza dei percorsi della filiera professionalizzante: percorsi di istruzione e formazione professionale regionali, IFTS, ITS Academy. L’assenza di orientamento e la scarsa attenzione all’esperienza lavorativa come possibilità di apprendimento, oltre che i pregiudizi che ancora perdurano sulla formazione “pratica”, hanno dunque un impatto negativo sul reperimento di figure specializzate da parte delle imprese. A ciò si aggiunge anche la perdita di attrattività di molti mestieri, ritenuti troppo faticosi, poco soddisfacenti e scarsamente retribuiti.

Il rapporto chiama, infine, in causa le istituzioni, tracciando la strada dei prossimi interventi utili per adattare il mondo della formazione ai bisogni delle imprese. In particolare, secondo lo studio, occorre completare la riforma degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) attraverso la stesura dei decreti attuativi, aumentando anche gli investimenti previsti dal PNRR per l’incremento dell’offerta formativa. La guida, inoltre, indica l’importanza del processo di restyling delle classi di laurea, per sviluppare competenze idonee ad affrontare la complessità. Infine, segnala la necessità di semplificare i meccanismi organizzativi e gestionali dei dottorati di ricerca industriali, al fine di incentivare l’adesione delle aziende.

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