A me è sempre servita, attrice protagonista della mia vita.
E’ forma d’arte, è metrica, è la tecnica di esprimere idee, emozioni, fantasie e tutti i sentimenti possibili.
Ieri in concomitanza con la design week, una performance che ci ha insegnato la bellezza del vivere, portandoci a contatto con la verità segreta delle cose.
Eravamo a Corbetta per l’ultimo appuntamento della rassegna “Poeti in biblioteca- poesia urbana del nostro tempo” e protagonista è stata la poesia in tutte le sue forme, grazie alla fiber artist, punk vittoriana Arianna Niero.
Arianna crea “poesie” che non sono stampabili su carta, che non vivono, replicata per centinaia di volte in un libro cartaceo, ma sono esse stesse opere d’arte.
Durante la performace che ha visto la poetessa appendere ad un filo le sue poesie ricamate su tele pregiate, rigorosamente usate, abbiamo anche ammirato un abito da sposa etereo, candido, dove la poesia è intrisa senza soluzione di continuità nel tessuto stesso.
Nella Villa Borri Manzoni di Corbetta il silenzio, la recitazione, la musica e infine l’incarnazione della lirica nella modella Sabrina Spirolazzi, sono stati momenti che hanno ammaliato un pubblico partecipe ed ammirato.
Una poesia che è viva tra noi, che si muove, che respira, che si fonde nelle movenze umane della modella che sfiora ma non tocca, che posa ma non parla che seduce ma non promette. Nulla da aggiungere.
La poesia è potente, è nutrimento dell’anima per chi la sa ascoltare.
Alla prossima, i poeti non dormono la notte.
Grazie a Luisa Cozzi che è stata una traghettatrice poetica di eccezione, insieme ai Poeticanti cantori in recitazione e musica delle poesie d’amore su tela di Arianna Niero !