REGIONE LOMBARDIA VIGILERA’ AFFINCHE’ IL RIPRISTINO DEFINITIVO DELL’AREA AVVENGA CON TEMPESTIVITA’ E SICUREZZA
Dove ora si trova il reattore nucleare Essor in ‘fase di arresto di lunga durata’, un giorno ci sarà un sito allo stato di ‘green field’, ossia privo di qualsiasi vincolo di natura radiologica e ambientale, come previsto dal progetto di ‘decommissioning’ già avviato a livello autorizzativo.
Ne ha preso atto personalmente questa mattina l’assessore all’Ambiente e Clima che si è recato in visita al Joint Reaserach Center (JRC) di Ispra e presso l’attiguo impianto nucleare che sarà definitivamente smantellato nel corso dei prossimi 15 anni, dopo che avrà ricevuto anche l’ultimo definitivo parere dal MiTE sulla compatibilità ambientale del processo e del cronoprogramma di disattivazione.
IL SITO – Due reattori, tre laboratori, una struttura di stoccaggio temporaneo costituivano l’Euratom Centre JRC nato a Ispra nel 1957 la cui attività si è indirizzata sino ai primi anni Ottanta alla ricerca e allo sviluppo dei reattori nucleari e del ciclo del combustibile. Nel 1999 la Commissione Europea ha lanciato il programma di disattivazione degli impianti nucleari e gestione dei rifiuti connessi per tutti i siti, compreso quello di Ispra. Tutti gli impianti oggi all’arresto presenti sul sito di Ispra sono mantenuti in stato di conservazione in sicurezza e in fase avanzata di caratterizzazione.
La disattivazione delle installazioni nucleari sarà completata entro il 2040 con la bonifica delle aree fino al raggiungimento del cosiddetto ‘prato verde’, ossia lo stato relativo alla fine del processo di decontaminazione basato sull’assenza di rischi radiologici. In tutta Europa, non solo Italia, si sta aprendo oggi un grande mercato sulla disattivazione nucleare.
L’assessore ha poi puntualizzato che tutto avverrà in tempi lunghi e con la massima sicurezza e il controllo delle autorità locali, nel rispetto della salute e dell’ambiente.