Il lavoro agile va oltre l’emergenza Covid-19. Il Governo ha infatti spostato comunque al 30 giugno il termine dell’utilizzo di questo strumento. Il tema degli scenari futuri dello smart working è stato affrontato nel corso di un webinar moderato dal direttore dell’agenzia stampa DiRE, Nico Perrone, in cui ci si è chiesti cosa accadrà per chi vorrà ancora ricorrere al lavoro agile e cosa succederà a partire poi da luglio.
‘Al di là dell’impianto normativo- ha aggiunto- dovremo vedere se il modello organizzativo che ha avuto una accelerazione in questo periodo sarà un modello organizzativo che verrà conservato dalle imprese, che verrà edulcorato o che verrà invece abbandonato e vedremo se nel momento in cui le imprese dovessero decidere di agevolare e implementare questo modello avranno anche un adeguato sostegno normativo’.
Credo che in realtà questi modelli di cui abbiamo parlato sono il tentativo di sdoganare un concetto semplicissimo che non ha nulla a che vedere con lo smart working, si chiama flessibilità‘.
Il direttore delle risorse umane di Avio, Stefano Bottaro, ha parlato di ‘esigenza enorme di smart working’, in particolare per le generazioni under 30 e under 35. ‘Per loro- ha dichiarato- la conciliazione vita-lavoro viene prima di tutto. Viene prima della tipologia di lavoro, prima delle prospettive di carriera.