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Nella Giornata della Memoria, siamo tutti coinvolti. Senza il racconto della Storia, non c’è futuro.

 Il 27 gennaio, è il “Giorno della Memoria” in ricordo del giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivano vicino alla città polacca di Auschwitz e liberano il campo di concentramento nazista. Questa data è stata scelta dall’ONU, (l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite), il primo novembre del 2005, in occasione dei 60 anni dalla Liberazione.
Oggi più che mai, la “Memoria” collettiva, è fondamentale per l’educazione al rispetto della vita, delle generazioni future.
A differenza del “ricordare”, la Memoria non rappresenta solo un’immagine di ciò che è stato ma fissa nell’umanità intera la continuità della critica, della buona Cultura e della conoscenza, che alimentano la riflessione.
Esercitare la Memoria fa sì che la storia narrata attraverso quell’idea di repressione, non si ripeta, e non solo per il ricordo di ciò che è avvenuto nei confronti dello sterminio del popolo ebraico (la Shoah, da preferire a Olocausto), e di tutti gli oppositori politici del regime nazifascista, durante la Seconda Guerra Mondiale, ma, soprattutto, per proseguire nella testimonianza, nel raccontare la Storia e proseguire con l’impegno della lotta per i diritti umani, del lavoro e delle donne, messi in pericolo o negati, ogni giorno, nella nostra società. E dobbiamo farlo tutti, nei nostri ambiti di lavoro e di vita, perché siamo tutti coinvolti nel cambiamento della società per un futuro migliore.
Per molti anni ho avuto l’onore di collaborare con il Comandante Partigiano Medaglia D’Oro al Valor Militare, Giovanni Pesce e con sua moglie, Nori Brambilla Pesce, Partigiana e Medaglia d’Argento al Valor Militare, (come Tenente) e con molti altri protagonisti della Resistenza, seguendo e organizzando, oltre ai Viaggi della Memoria, centinaia di incontri con le scuole di ogni ordine e grado, realizzati per raccontare azioni e idee che hanno portato il nostro Paese e l’Europa, a esercitare il diritto alla libertà di tutte e tutti.
Negli ultimi giorni la Senatrice Liliana Segre ha espresso il suo parere abbastanza pessimista sul futuro della Memoria storica e della divulgazione delle testimonianze e di ciò che è avvenuto nel Novecento, alle generazioni future; mi permetto di non essere d’accordo, perché credo che il lavoro fatto da tutti noi che da decenni abbiamo raccolto il “testimone” dei partigiani, dalle famiglie, dagli insegnanti e dalla Politica, nel corso di 80 anni dalla fine della guerra, sia invece molto importante, in continuità e condiviso con milioni di ragazze e ragazzi che non hanno nessun a intenzione di dimenticare …
La legge: istituzione del Giorno della Memoria

Dall’articolo 1: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»

Dall’articolo 2: «In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione»

Legge 20 luglio 2000, n. 211: «Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti».

Il disegno di legge: Viaggi nella Memoria

Dall’articolo 1: «Presso il Ministero dell’istruzione è istituito un fondo, con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, per promuovere e incentivare, nel rispetto dell’autonomia scolastica, i “viaggi nella memoria” ai campi di concentramento nazisti, per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, al fine di far maturare la coscienza civica delle nuove generazioni rispetto all’estrema sofferenza patita dal popolo ebraico durante la persecuzione nazista della Shoah».

Atto Senato n. 347: «Modifica alla legge 20 luglio 2000, n. 211, recante “Istituzione del ‘Giorno della Memoria’ in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, al fine di prevedere un fondo per favorire l’organizzazione da parte delle scuole secondarie di secondo grado di “viaggi nella memoria” nei campi medesimi».

La risoluzione Onu

Il 21 novembre 2005 l’Assemblea delle Nazioni Unite approva la risoluzione che indica «il 27 gennaio come una Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto»
La risoluzione istituisce il “Programma di sensibilizzazione sull’Olocausto” con l’obiettivo di «mobilitare la società civile per la memoria e l’educazione all’Olocausto, al fine di contribuire a prevenire futuri atti di genocidio».
Nel corso degli anni il Programma ha creato una rete globale di partner e ha sviluppato molteplici iniziative, tra cui risorse educative, programmi di sviluppo professionale, una serie di film, tavole rotonde e mostre.

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