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MONZA: CAMMINARE CON I PROMESSI SPOSI

Alessandro Manzoni, in momenti diversi della sua vita, ebbe rapporti con Monza.
Seppur dai documenti storici non si ha conferma della sua presenza fisica in città,
anche se probabilmente visitò Monza più volte, il trait d’union tra Monza ed il
grande scrittore è indubbio.
Manzoni, nella stesura dei Promessi Sposi, non può essersi immaginato, descrivendo
in modo accurato i ruderi del castello visconteo di Monza, o il monastero di Santa
Margherita, dove era reclusa Marianna De Leyva, Gertrude, la Monaca di Monza,
senza aver visto tutto ciò di persona.
La descrizione della fortezza, già in rovina nel ‘600 e demolita poi nel periodo
napoleonico (1807), è inserita all’inizio del IX capitolo, quando Lucia e Agnese
entrano in Monza, passando per Porta Nuova (attuale Largo Mazzini), accanto ai
ruderi del castello Visconteo. Anche il monastero viene successivamente raccontato
nello stesso capitolo ed in quello successivo.
L’itinerario manzoniano, ideato e curato da Ettore Radice, presidente Associazione
Mnemosyne, con il supporto dell’Associazione Pro Monza e facente parte della
rassegna Monza … a tutto Manzoni!”, renderà visibile ai monzesi e ai visitatori della
città l’inscindibile legame tra Manzoni e Monza.
Le targhe ovali (24 cm x 30 cm) del percorso manzoniano contrassegneranno e
contraddistingueranno edifici e luoghi che hanno una relazione con il capitolo dei I
Promessi Sposi che esse rappresentano, per le ambientazioni ( i luoghi in cui il
Manzoni ha ambientato gli eventi – colore beige) o per le iconografie manzoniane
evidenti in essi presenti, per essere collegati a personaggi del Romanzo e per le
suggestioni che tali luoghi evocano relativamente ai capitoli a cui vengono abbinati
( colore verde).
Il percorso manzoniano guiderà un pellegrinaggio alla scoperta della città, avente
come traccia I Promessi Sposi nella ricerca dei suoi echi nei 16 luoghi individuati.
In ogni targa viene inserita un’illustrazione delle prime edizioni del romanzo ( Gallina
1830 – Gonin 1840) e dell’edizione con le illustrazioni di Giorgio de Chirico del 1964
ed una frase di alcune righe e il numero del capitolo da cui è tratta.
Il Qr code apposto sulle targhe collega il canale You tube Camminare con I Promessi
Sposi in cui si troveranno la lettura scenica – radio dramma del testo integrale della pagina da cui è tratta la frase, anche in versione inglese, preceduta dal riassunto del capitolo e dei video sui personaggi principali del Romanzo.
Per i video sui personaggi del Romanzo verranno impiegati quelli del progetto “I passaporti dei Promessi Sposi, La Monaca ieri come oggi” di Paolo Vallara e Associazione Pro Monza, realizzati per l’omonima mostra tenutasi ai Musei Civici nella primavera del 2022, offerti dalla Associazione Pro Monza per questa occasione. Video Federico Videtta, Fotografie Alessio Arrigoni.
La presenza delle targhe in prossimità dei luoghi scelti vuole e deve essere discreta,
non invasiva, rispettosa del luogo, offrendo un contributo valorizzante, divulgativo,
attraente e anche semantico, aggiuntivo al contesto dei tesori artistici della città,
per arricchire quello che raccontano e mostrano.
Questo rende l’iniziativa un atto di devozione permanente di Monza ad Alessandro Manzoni, per promuovere la conoscenza della sua opera, perché continui a permeare non solo la vita culturale, ma anche la vita quotidiana di chi ci vive e di chi la visita.
In un opuscolo, illustrativo del percorso manzoniano, verranno inserite la cartina della città con evidenziati i luoghi dove saranno ubicate le targhe (collocate su muri e cancellate), le fotografie dei luoghi e delle illustrazioni dei I Promessi Sposi scelte e un breve testo che racconta il luogo ed il suo collegamento con il Romanzo.
Diamo così concretezza a quello che Leonardo Sciascia, innamorato del capolavoro manzoniano, consigliava, di leggerlo e rileggerlo poiché “…questo libro, innanzitutto
critico, contiene già tutto quanto noi conosciamo: la mafia, le Brigate rosse, l’ingiustizia, l’emigrazione… è utilissimo per capire la quotidianità del nostro Paese”.  E magari, grazie al percorso incontrare il suo autore. E che Manzoni possa essere buono e autorevole compagno per un buon cammino.

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