Oggi a Piazza Città di Lombardia un gruppo di studenti e studentesse sono per la prima volta saliti in cattedra. Gli interrogati? Parlamentari e consiglieri regionali. La materia? Il rientro a scuola.
“Noi vogliamo – commenta Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’UDS Lombardia – che le scuole riaprano, ma non come prima. Il governo, a partire dai fondi del Next Generation UE e dagli investimenti nella prossima legge di bilancio, deve colmare le lacune che ci portiamo avanti da decenni”.
I parlamentari e i consiglieri regionali presenti hanno concordato con le proposte degli studenti, ma a noi non bastano le pacche sulle spalle. Vogliamo i fatti.
“È evidente – commenta Zoe, dell’UDS Lombardia – come la DAD non sia formativa tanto quanto la didattica in presenza, amplificando diseguaglianze e complicanze fisico-psicologiche. Quello che esigiamo è che non si torni alla normalità: né alla scuola che c’era prima di marzo né a quella che abbiamo dovuto subire a settembre”.
Ora il governo, Regione Lombardia e gli enti locali devono pianificare la riapertura, in sicurezza. ⠀
L’esito dell’incontro? Per noi rimandati a gennaio. L’anno nuovo inizierà con un cambio di rotta come stanno promettendo sui media? Noi vigileremo con attenzione. Nel frattempo, per ascoltare nel dettaglio le nostre proposte, siamo a completa disposizione per dei confronti reali.
Se con l’ultimo DPCM la chiusura delle scuole è stata una rinuncia e un fallimento totale da parte di chi ci governa, ora è fondamentale che chi vuole per davvero tornare in presenza ci dia garanzie.
Unione degli Studenti – Lombardia