Con più del 73% di differenziata, la Lombardia è nella top5 delle più virtuose d’Italia. A CONAI è arrivata dalla Regione una quantità di imballaggi a fine vita che coprirebbe quindici volte la tratta autostradale Milano-Amsterdam. Dal Consorzio 122 milioni e 210.000 euro ai Comuni lombardi. Il responsabile rapporti col territorio CONAI Luca Piatto: «Mantova un’eccellenza, ma quasi tutte le province sono abbondantemente sopra il 65% di raccolta chiesto dalla legge. Dimostrando come l’efficienza e la collaborazione tra cittadini e amministrazioni locali possano portare a ottimi risultati»
Si mantiene su livelli alti la gestione dei rifiuti in modo differenziato in Lombardia: nel 2023, secondo l’ultimo rapporto Ispra, la Regione si assesta sul 73,9% di raccolta differenziata, con una piccola crescita rispetto al 73,2% del 2022.
Nel 2023 aumentano anche i contributi che CONAI ha trasferito ai Comuni della Regione per coprire parte dei costi della raccolta differenziata degli imballaggi, come previsto dall’Accordo ANCI-CONAI vigente: circa 122 milioni e 210.000 euro, in crescita rispetto ai 117 del 2022.
Lo rende noto il Consorzio Nazionale Imballaggi nel disegnare un bilancio e un consuntivo delle performance sostenibili delle Regioni italiane nella raccolta degli imballaggi.
«La Lombardia resta nella top5 delle Regioni italiane più virtuose in questo settore dell’economia circolare» commenta Luca Piatto, responsabile rapporti con il territorio CONAI. «È evidente che i servizi di raccolta funzionano e la raccolta differenziata è un’abitudine radicata nei cittadini lombardi».
Il totale dei rifiuti di imballaggio intercettati con la raccolta differenziata e conferiti a CONAI dai Comuni della Regione, nel 2023, è di quasi 723.500 tonnellate. Una quantità che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per più di quindici volte la tratta autostradale Milano-Amsterdam[1].
Il dato è in flessione rispetto alle oltre 776.000 tonnellate conferite nel 2022 al Consorzio Nazionale Imballaggi, ma ciò non significa che è diminuita la raccolta. Il conferimento al Sistema CONAI è infatti sussidiario al mercato: interviene quindi quando il mercato, da solo, non riesce ad avviare a riciclo gli imballaggi giunti a fine vita.
«Un quadro che ci autorizza a immaginare che più imballaggi siano stati riciclati dal mercato» spiega Luca Piatto, «grazie a situazioni economiche più favorevoli rispetto a quelle dell’anno precedente. CONAI registra questa flessione sugli imballaggi conferiti ai Consorzi di filiera, ma non è sinonimo di performance meno soddisfacenti. L’aumento nei corrispettivi versati dai Consorzi del sistema CONAI ai Comuni ne è una prova. Non saremmo sorpresi, inoltre, se fosse un segnale del fatto che anche la qualità delle raccolte differenziate è migliorata, non solo la loro quantità».
Guardando agli ultimi dati Ispra, la provincia più virtuosa è quella di Mantova, che differenzia l’87% dei suoi rifiuti. Dalla provincia arriva a CONAI un pro-capite di oltre 78 chilogrammi di imballaggi a fine vita.
«Mantova si conferma una vera eccellenza» afferma Piatto. «A livello provinciale, è una delle migliori d’Italia. Ma anche come città sfiora l’85%: un grandissimo risultato per un capoluogo di provincia, venti punti percentuali sopra il 65% minimo richiesto dalla normativa. Molti Comuni della provincia raggiungono o superano addirittura il 90%».
Al secondo posto la provincia di Bergamo, staccata di circa sette punti percentuali: è attorno all’80,5%. A CONAI nel 2023 sono stati conferiti dalla provincia 76 chilogrammi di imballaggi per cittadino.
Medaglia di bronzo alla provincia di Monza e della Brianza, con il 79,8% di differenziata. Dai suoi cittadini quasi 64 chili di imballaggi a testa.
«Qualche piccolo ritardo resta solo nelle zone del pavese e nella provincia di Sondrio, ancora sotto il 65% di legge, con la provincia di Sondrio – soprattutto – ancora indietro di circa dieci punti percentuali» conclude Luca Piatto. «La Lombardia rimane comunque un esempio, in Italia, di impegno e di buone pratiche. Un risultato cui si è arrivati grazie a sistemi di raccolta efficaci, ben organizzati, adatti al territorio. Ma anche grazie al fatto che la Regione è da tempo autonoma dal punto di vista impiantistico: riesce a gestire e trattare sul territorio regionale tutti i suoi rifiuti urbani. Tutto questo, unito alle buone abitudini e all’impegno dei cittadini, ha portato negli anni a costruire un modello virtuoso che oggi può essere un esempio per le aree del Paese che sono ancora in ritardo». n