FERROVIE LOMBARDE: EUROPA VERDE (BALOTTA), NO ALL’AUMENTO DELLE TARIFFE
Dopo anni di tagli alle corse, ritardi e disagi continui per i pendolari lombardi, sempre più in diminuzione, ora la Regione ha deciso di far scattare dal 1 settembre prossimo un aumento del 4% delle tariffe. Aumento ingiustificato e inaccetabile ed in contrasto con altre regioni europee che hanno ridotto le tariffe come a Madrid e Berlino per rilanciare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre l’inquinamento e il traffico delle automobili. I motivi veri dell’aumento sono dovuti alla cronica gestione inefficiente della manutenzione dei treni e nella disorganizzazione dei turni del personale di bordo di Tenord. Le casse del contratto di servizio del 2024 rischiano di “deragliare” a causa della nuova enorme spesa d’esercizio che si aggiungerà agli annuali 800 milioni di euro per i treni ad idrogeno della valle Camonica.Si passerà infatti da una spesa di 17,5 milioni l’anno per la linea Brescia Iseo Edolo ad una di 40,5 milioni l’anno, ben 23 milioni in più che verrebbero recuperati in parte dall’aumento delle tariffe. Non sarà idrogeno pulito ma idrogeno “grigio”, cioè prodotto dalla combustione di metano o biogas con bassa efficienza energetica ed alti costi anche d’investimento oltre che di gestione su di una linea che bastava elettrificarla.
I pendolari lombardi dovranno dunque pagare il progetto faraonico e costosissimo dell’idrogeno senza vedersi migliorare la puntualità dei convogli anche se la flotta è stata ringiovanita in questi anni. Questa enorme spesa inoltre impedirà di incrementare sul resto delle 21 tratte regionali i servizi di trasporto e quindi le corse. Il progetti Idrogeno rischia di far deragliare l’equilibrio economico finanziario di Trenord, per di più a favore di una tratta con il minor numero di passeggeri tra quelle lombarde.
Dario Balotta responsabile mobilità Europa Verde