Il controllo sulle vite, sui corpi delle donne, sulle scelte della maternità e sui diritti, è ancora molto presente e neanche tanto sommerso nel nostro Paese e in ogni ambito della società. Lo dimostra l’ultima affermazione scioccante, retrograda e moralista, della quale non si sentiva proprio il bisogno, della Consigliera di Forza Italia, Giovanati, durante una seduta del Consiglio Comunale rispetto l’aumento del numero di donne nella Commissione Paesaggio. Il fatto di proporre di privilegiare solo donne/mamme, per l’ingresso in questa Commissione (che poi non si capisce proprio perchè), è risultato davvero assurdo e ci pone il problema della presenza anche nelle istituzioni, di donne che non sono assolutamente consapevoli della trasformazione della nostra società, pur facendo parte integrante dell’emancipazione anche personale…
Sono stata nominata nel 2023 come Responsabile Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti, (Presidente Antonello De Pierro), da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne e del lavoro, e ancora una volta, anche come Opinionista Tv, cerco di portare il mio contributo rispetto a situazioni dove gli attacchi al progresso e all’emancipazione femminile, provengono dalla Politica e purtroppo, anche dalle donne. L’ultimo “caso” sono le frasi scioccanti pronunciate dalla Consigliera comunale di Milano, Deborah Giovanati.
Le frasi: “Una donna per essere tale deve essere mamma. Ma che cosa sono le donne? Non esistono più, possiamo essere un giorno una cosa e un giorno un’altra, liberateci dalle categorie maschile e femminile», sono paleolitiche e meritano grandi riflessioni e approfondimenti nella Politica e nel mondo culturale. Secondo la Consigliera, una persona può essere definita donna con certezza, solo se ha affrontato una maternità.
Ci chiediamo, donne e uomini, quando si potrà parlare veramente di parità e soprattutto, quando tutte le donne saranno consapevoli che la società è cambiata.
Le donne si realizzano nella vita personale e nel lavoro, anche senza la presenza di figli o, semplicemente, scegliendo tempi e modi per questa opportunità, cosa che vale anche per gli uomini. Ad esempio, mio figlio è nato quando avevo 40 anni e perché “ho scelto io” e consapevolmente, di diventare mamma, affrontare questo grande impegno per la vita, da single, attivista dei diritti delle donne e libera professionista precaria nel lavoro… E’ evidente che il dibattito su questo tema deve valutare anche l’impatto sulle nuove generazioni, che hanno il diritto di vivere in un mondo dove le donne sono protagoniste di se stesse e non oggetti nelle mani delle decisioni retrograde e stantie”.
Si aggiunge alla mia nota stampa, anche il commento di Carlo Spinelli, Responsabile per la Politica Interna dell’IdD:” E’ molto grave quanto dichiarato in una seduta consigliare del Comune di Milano dalla Consigliera comunale Deborah Giovanati e bene ha fatto la nostra Responsabile per le Pari Opportunità e Segretaria regionale IdD in Lombardia, a intervenire su un caso che sicuramente farà ancora molto discutere. Se la discriminazione femminile viene anche dalle donne stesse – conclude Spinelli – allora vuol dire che siamo veramente lontani dalla cultura della parità di genere”.