In considerazione dei recenti tafferugli e violenze registrati in differenti penitenziari italiani, si evidenzia una crescente necessità di strumenti avanzati per proteggere tanto i cittadini quanto gli agenti di sicurezza. Tra questi strumenti, il taser emerge come un’opzione cruciale. Questo dispositivo, già in dotazione a diverse forze di polizia in vari paesi, potrebbe rappresentare una svolta anche per la Polizia Penitenziaria in Italia, come da tempo richiedono i sindacati di settore. Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, ha sottolineato questa urgenza durante un evento organizzato dall’azienda Axon a Milano. Axon, una multinazionale statunitense, è nota per la produzione di soluzioni tecnologiche destinate alla sicurezza di pubbliche amministrazioni e imprese. Il Roadshow dell’azienda ha offerto uno spunto di riflessione importante, con interventi volti a mostrare le ultime innovazioni nel campo della sicurezza. La questione dell’adozione del taser non è priva di controversie. Diverse città italiane hanno risposto in maniera differente all’implementazione di questo strumento. A Pavia, ad esempio, la nuova amministrazione comunale ha deciso di revocare l’uso del taser per gli agenti di Polizia locale. Al contrario, a Milano, con l’arrivo di Franco Gabrielli, ex capo della Polizia di Stato e ora prefetto, si stanno registrando movimenti positivi verso una sperimentazione del taser prevista per l’autunno. Questo indica un cambiamento di approccio verso la sicurezza, a favore di tecnologie più avanzate e al passo con i tempi. Axon è il fornitore ufficiale dei taser per diverse forze dell’ordine italiane, tra cui Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. La partnership con il Ministero dell’Interno testimonia l’affidabilità e l’efficacia dei prodotti offerti dall’azienda. Durante l’evento a Milano, La Russa ha esposto i vari campi di applicazione delle tecnologie proposte da Axon. Oltre ai taser, sono stati presentati altre innovazioni come i sistemi drone anti-drone e l’uso della realtà virtuale per la formazione degli operatori di pubblica sicurezza. Questi strumenti rappresentano il futuro della sicurezza pubblica, offrendo soluzioni più efficaci e meno letali rispetto ai metodi tradizionali. In sintesi, la discussione sull’utilità del taser in Italia è più viva che mai. Da un lato ci sono resistenze ideologiche e preoccupazioni sui possibili abusi, dall’altro c’è una crescente consapevolezza della necessità di dotare gli agenti di sicurezza di strumenti adeguati per rispondere alle minacce in maniera proporzionata ed efficace. Gli sviluppi futuri dipenderanno molto da come le autorità locali e nazionali riusciranno a bilanciare queste esigenze contrastanti.