“Per un’Europa competitiva, le banche devono tornare a fare le banche, riapriamo a livello europeo il dibattito sul ruolo degli istituti di credito”: lo ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia Guido Guidesi a Milano nell’ultimo incontro del ciclo di eventi itineranti ‘La Regione per le imprese’. All’auditorium del Mudec – Museo delle Culture, si tenuto un focus sul tema dell’accesso al credito tra canali tradizionali e finanza alternativa.
“L’accesso al credito – ha proseguito Guidesi – può rendere il mercato interno europeo più equo e incentivare la competitività internazionale dell’Europa. Accanto a ricerca, formazione, investimenti di sistema, servono anche le risorse finanziarie, perché senza liquidità non si investe, non si innova, non si raggiungono gli obiettivi e non si compete”.
GUIDESI: FINO A ORA SIAMO STATI INASCOLTATI – “Per questo l’accesso al credito non è un tema secondario – ha proseguito Guidesi -. Da mesi chiediamo all’Unione Europea di ‘accompagnare’ la tradizionale politica monetaria della BCE con il ripristino del Fondo di Garanzia Europeo per l’accesso al credito, replicando ciò che era stato fatto durante il periodo di pandemia sanitaria. Tristemente constatiamo di essere stati inascoltati. Se l’Europa avesse invece agito come indicato dalla Lombardia, le aziende avrebbero avuto gli strumenti per continuare a investire e innovare”.
“La proposta che possiamo fare noi come Regione – ha aggiunto Guidesi – è quelle di lavorare insieme per fare in modo di portare a livello sovraregionale qualche proposta che possa essere estremamente efficacie senza eludere il tema della responsabilità, vigilanza e trasparenza. Questo è fondamentale per portare sano realismo a livello europeo, perché sarà fondamentale per la futura competitività dell’Europa”.
“Siamo convinti – ha concluso Guidesi – che oltre alla singola discussione politica rispetto al tema dell’autonomia regionale, se non saremo messi nelle stesse condizioni dei land tedeschi e di altre regioni europee, la questione è economica e di competitività. O veniamo messi nelle condizioni di poterlo fare ancora o rischiamo che la Lombardia possa non riuscire più a trainare il Paese. L’autonomia è una convenienza nazionale”.
All’incontro sono inoltre intervenuti Davide Arnaudo, economista della Sede di Milano della Banca d’Italia; Luca Gotti, componente della commissione regionale ABI Lombardia; Giancarlo Giudici, direttore osservatorio Minibond del Politecnico di Milano; Andrea Bianchi, direttore generale di ConfidiSystemal e Maurizio Bernardo, presidente Assofintech.
IL RALLENTAMENTO DEI PRESTITI – Secondo gli indicatori di Banca d’Italia nel 2023 in Lombardia si è verificato un rallentamento della crescita, accompagnato da una contrazione dei prestiti. “Siamo – ha detto Davide Arnaudo – in una fase di debolezza del quadro congiunturale della regione, comune al resto dell’Italia, e questo si riflette sulla dinamica dei prestiti bancari al tessuto produttivo, con una crescita ma a ritmi progressivamente più contenuti”. Contrazione che riguarda maggiormente le PMI.