Il 7 dicembre milanese, Sant’Ambrogio, celebra come ogni anno la “prima” del Teatro Alla Scala e non si smentisce, con le solite presenze e lo spettacolo assicurato, tra palco e platea dei vari look di vip o pseudo tali.
Dodici minuti di applausi al termine dell’opera di Giuseppe Verdi, “La forza del destino” che, per onorare la superstizione che gravita attorno, non bisognerebbe pronunciare con il titolo intero, vista la fama di portare sfortuna con disgrazie o eventi negativi capitati durante la sua composizione o rappresentazione nel corso dei decenni.
Ancora un grande successo per l’inaugurazione della stagione natalizia di Milano e dell’Opera 2024/2025, con le luci accese sugli interpreti e in particolare sul Direttore Chailly e sulla soprano Netrebko (nel ruolo di Leonora), veterana del palco scaligero, con le otto volte consecutive come protagonista del melodramma della prima di Milano e purtroppo contestata dalla comunità ucraina fuori dalla Scala, con i tipici “buuu”, per la sua origine russa. Alla faccia della giornata di pace e solidarietà natalizia… Fortunatamente il sovrintendente Dominique Meyer ha difeso Netrebko, definendo le critiche “ingiuste” e lodando molto semplicemente e doverosamente, il suo talento artistico.
Con lei, nei ruoli principali: il tenore statunitense Brian Jagde (Don Alvaro) e il baritono francese Ludovic Tézier, interprete di Don Carlo.
Il melodramma in quattro atti ha visto la regia di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. La serata è stata dedicata alla soprano Renata Tebaldi, nel ventennale della sua scomparsa, una delle più grandi interpreti del ruolo di Leonora, che cantò “La forza del destino” alla Scala, nel 1955.
All’esterno del Teatro alcuni momenti di contestazione del centro sociale Il Cantiere, che ha scaricato letame sul tappeto rosso, dove sono state inserite sagome di volti di alcuni politici e l’esposizione di cartelli contro il Governo e contro la guerra, a favore del popolo palestinese. Oggetti della protesta, in mezzo a fumogeni colorati rosso, la premier Giorgia Meloni, il vicepremier Matteo Salvini, il presidente del Senato Ignazio La Russa (nel palco d’onore con il Sindaco Giuseppe Sala e la senatrice Liliana Segre che ha preso il posto del Presidente Mattarella, in Francia per l’apertura della cattedrale Notre Dame restaurata), il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Dopo la protesta, ha avuto inizio il corteo autorizzato di attivisti, sindacati e manifestanti pro Palestina. Sono lontani i tempi delle contestazioni “di classe”, dove volavano uova verso le “sciure” impellicciate…
Nella hall e in platea, folto il parterre di vip e la sfilata in abiti da sera, a volte sobri e a volte troppo glitterati. Spiccavano le presenze di: Achille Lauro, reduce dai successi di X Factor ed elegantissimo in completo Armani, Pierfrancesco Favino, lo chef e ormai star della tv Bruno Barbieri e l’atleta Gianmarco Tamberi, entrambi per la prima volta alla prima della Scala; l’etoile Roberto Bolle e i primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, Maurizio Lupi, Alessandro Baricco, Roberto D’Agostino e l’archistar Stefano Boeri, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la vice Presidente della Camera Anna Ascani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli con la moglie Valeria Falcioni e il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia.
Come ogni anno, Milano si presta a far vivere la stagione natalizia all’insegna del colore e della magia, anche dopo l’accensione degli alberi di Natale in Galleria Vittorio Emanuele e in Piazza Duomo, che da sempre svolgono un grande momento di attrazione e coinvolgimento per tutti, dagli abitanti di Milano a chi viene in questo periodo, per passare le feste nella nostra città.