Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare l’anniversario della scomparsa di Luis Sepulveda, 16 aprile 2020, celeberrimo scrittore cileno, particolarmente amato in Italia da generazioni di lettori per il contenuto profondo delle sue opere, veicolato sempre in modo lieve e ispirato. Sepulveda ebbe una vita avventurosa: un romanzo nel romanzo; conobbe la brutalità della dittatura cilena di Pinochet e avendola fieramente avversata, ne subì la feroce persecuzione nelle forme più deleterie: carcere e tortura.
“La libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla.” (Luis Sepulveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico)
Fu tra i primi a comprendere l’importanza delle istanze ambientaliste, frequentando assiduamente il gruppo Greenpeace con cui riuscì a far considerare “moratoria” la caccia alle balene; inoltre rimase in amazzonia tra gli indios Shuar, di cui condivise la vita e l’amore per la natura.
“La lotta contro i nemici dell’umanità si combatte in tutto il mondo, non richiede né eroi né messia, e inizia dalla difesa del più fondamentale dei diritti. Il Diritto alla Vita.” (Luis Sepulveda, Il mondo alla fine del mondo)
Sepulveda nei suoi libri parla proprio delle sue esperienze e della sua fiducia illimitata nella possibilità di veder cambiare la realtà dentro e fuori di noi; ci parla del sogno e dell’azione, della speranza e della difesa della natura come unica via percorribile per la salvezza di tutti noi. Sepulveda non era mai retorico o patetico in quello che scriveva; era pacato, lirico, forte, persuasivo, soave, ironico, tagliente sempre al momento giusto e sapeva scuotere le coscienze e toccare il cuore delle persone come pochi “rabdomanti” della scrittura. Infatti i suoi interlocutori preferiti furono i bambini a cui dedicò diverse opere che definire “per l’infanzia” è estremamente riduttivo.
I testi di valore rivolti ai più piccoli contengono verità e ideali che spesso è difficile ritrovare con la stessa potenza e il medesimo impatto nei grandi romanzi accreditati dalla critica. Ecco perché per Sepulveda nelle scuole dovrebbe essere riservato sempre uno spazio speciale. Soprattutto nel primo ciclo, non per circoscriverne il valore ma perché attraverso i suoi testi, favolosi e arditi, i giovanissimi lettori possono apprezzare da subito il bello della parola, della poesia e del mondo.
Il CNDDU in occasione di tale ricorrenza propone il progetto “La gabbianella ha imparato a volare” incentrato sulla realizzazione da parte degli studenti di brevi aforismi ispirati a ideali di libertà, autodeterminazione personale e rispetto per la vita sulle orme di Sepulveda.
“Quando una nazione ricca installa una discarica di rifiuti chimici o nucleari in un paese povero sta saccheggiando il futuro di quell’agglomerato umano, perché se i rifiuti sono, come dicono, «inoffensivi», per quale ragione non hanno installato la discarica sul proprio territorio?” (Luis Sepulveda, Il mondo alla fine del mondo)
# LaGabbianellahaImparatoaVolare