Una dieta sostenibile ha un basso impatto ambientale e contribuisce alla sicurezza alimentare oltre che a uno stile di vita sano ed equilibrato.
Secondo la FAO un’alimentazione sostenibile presenta caratteristiche specifiche:
Rispetta la biodiversità e gli ecosistemi. La biodiversità è la varietà di esseri viventi che popolano la terra. Oggi sono molti i pericoli per la biodiversità: la cementificazione fuori controllo, che sta portando alla rapida perdita di territorio compresi i terreni agricoli, lo sfruttamento eccessivo della pesca marina, i cambiamenti climatici.
E’ culturalmente accettabile. E’ necessario salvaguardare le tradizioni culinarie e alimentari, andando incontro ai gusti e alle preferenze locali.
E’ economicamente giusta. ”Giusta” riferita al rispetto dei lavoratori con salari adeguati e condizioni di vita accettabili.
E’ alla portata di tutti. I prezzi dei vari alimenti devono essere accessibili a tutta la popolazione.
E’ sicura in merito alla salubrità igienica.
E’ adeguata dal punto di vista nutrizionale, è una dieta variegata ed equilibrata dal punto di vista nutrizionale, in quanto apporta in maniera bilanciata, tutti i macro e micro nutrienti essenziali per il nostro organismo.
Contribuisce a ottimizzare le risorse naturali e umane. Bisogna promuovere le pratiche agricole sostenibili, in grado di conservare la biodiversità, evitando le tecniche che rovinano il suolo (con pesticidi e fertilizzanti) che risultano inquinati o sprecano le risorse idriche. Quindi è bene incoraggiare le produzioni agricole tradizionali e varietà locali.
Qui di seguito, per farvi capire meglio il concetto di “sostenibilità alimentare”, Vi riportiamo degli stralci, di quanto scritto da parte di alcuni esperti del gruppo “CREA”, nel documento sulle linee guida per una sana alimentazione.
La sostenibilità delle diete rappresenta un problema principale a lungo termine. Infatti la
produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti ha impatto sull’ambiente in diversi modi. Le Linee Guida per una Sana Alimentazione hanno l’obiettivo basato sulla protezione della salute del consumatore guidandolo verso scelte alimentari salutari che siano al tempo stesso sostenibili. Lo scopo è proprio quello di promuovere in Italia modelli di consumi alimentari che abbiano un impatto positivo sulla qualità della vita dei consumatori e delle persone coinvolte nel processo di produzione e distribuzione e che abbiano l’impatto ambientale più basso possibile.
In sintesi, un modello di “dieta sostenibile” è una dieta a basso impatto ambientale che contribuisca alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla salute delle generazioni presenti e future.
L’obiettivo di tutte le direttive delle presenti Linee Guida è la protezione della salute del consumatore e la prevenzione delle malattie croniche e dell’obesità. Non può esserci salute del consumatore senza protezione dell’ambiente, senza la necessaria attenzione alle fasce sociali più deboli e senza indicazioni pratiche per la scelta di alimenti e comportamenti che prendano in considerazione tutti questi aspetti.
La produzione di alimenti, almeno come è concepita tutt’oggi, è un’attività che necessariamente determina un certo impatto ambientale perché produce, in genere, almeno alcuni dei seguenti effetti: riduzione della biodiversità, inquinamento, erosione del suolo, danni al paesaggio, consumo di riserve idriche, emissioni di gas ad effetto serra. Inoltre, la trasformazione e la distribuzione dei prodotti alimentari, quindi conservazione, imballaggio, trasporto fino al punto vendita e dal punto vendita a casa, lo
smaltimento degli imballaggi, dei rifiuti e degli scarti alimentari sono componenti di cui dobbiamo tenere conto per fare delle scelte alimentari idonee a massimizzare la qualità nutrizionale dell’alimento, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente.
LA DIETA MEDITERRANEA COME ESEMPIO DI DIETA SOSTENIBILE
Le diete sostenibili sono caratterizzate da un elevato consumo di alimenti vegetali e da un limitato consumo di carne e suoi derivati inquanto hanno un minore impatto sull’ambiente minore, rispetto alle diete più ricche di prodotti di origine animale.
La Dieta Mediterranea riflette uno stile di vita improntato alla moderazione alimentare verso i prodotti vegetali (frutta fresca, ortaggi, verdure, legumi, cereali, frutta secca, olio d’oliva), anche se non devono mancare quote di prodotti animali necessari, senza eccessi, a coprire le inevitabili carenze di un modello completamente vegetale.
Date le sue caratteristiche è ritenuta uno dei modelli alimentari più sostenibili per l’ ambiente e per la salute.
In ambito di sostenibilità, la dieta mediterranea è nota nel mondo con le sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche di tutela del territorio, la convivialità, la cultura della tavola, le tradizioni, lo stile di vita, che unite apportano caratteristiche uniche a questo modello alimentare.
Ad un apporto energetico mai eccessivo rispetto al fabbisogno e ad un’adeguata attività fisica. Per le sue caratteristiche, è un modello di dieta sostenibile, anzi è uno dei modelli alimentari maggiormente sostenibili per l’ambiente e per la salute. Gli effetti sulla salute della dieta mediterranea sono noti, mentre in ambito di sostenibilità caratteristiche come quelle ambientali.
Curiosità: Cosa possiamo fare in cucina per limitare l’impatto ambientale?
Consumare frutta, ortaggi e verdure crudi o con cotture rapide è vantaggioso dal punto di vista nutrizionale ma anche ambientale, per il minor consumo di energia.
Le modalità di cottura a più basso impatto ambientale sono il forno a microonde e la pentola a pressione, mentre quella a maggior impatto ambientale è il forno tradizionale elettrico. Anche semplicemente usare coperchi riduce il consumo di energia perché abbrevia i tempi necessari per arrivare all’ebollizione e consente di mantenerla abbassando la fiamma.
