Gli interni della chiesa progettata da Giovanni Muzio nel 1932 diventano il luogo ideale per ospitare e valorizzare la musica di Maria W Horn che dialogherà con Untitled (1997), l’intervento site-specific di Dan Flavin (Stati Uniti, 1933 – 1996). L’opera è stata prodotta dopo la sua scomparsa da Fondazione Prada, in collaborazione con Dia Center for the Arts di New York e Dan Flavin Estate. Untitled, uno degli ultimi progetti concepiti da Flavin, è stato presentato in occasione della sua prima personale italiana organizzata a Milano dalla Fondazione che, da allora, supervisiona e supporta la conservazione dell’opera.
“Dies Irae” si ispira a una composizione poetica in lingua latina risalente al XIII secolo e attribuita al poeta francescano Tommaso da Celano. È una visione del giorno del giudizio, fra salvezza divina e fiamme eterne, sulla quale Maria W Horn costruisce una pièce per quartetto vocale femminile ed elettronica. Il brano è diviso in due parti vocali e, per l’occasione, il coro sarà formato da quattro voci locali. La performance musicale è presentata da Threes Productions e MMT Creative Lab, in collaborazione con Fondazione Prada.
Le composizioni di Maria W Horn (Svezia, 1989) utilizzano suoni sintetici, strumenti elettroacustici e acustici oltre a componenti audiovisivi, sviluppando processi generativi e algoritmici per controllare il timbro, l’intonazione e la struttura. L’artista impiega una pluralità di strumenti e linguaggi: dai sintetizzatori analogici al coro, dagli strumenti a corda all’organo a canne, ricorrendo a vari formati di musica da camera. Gli strumenti acustici sono abbinati a tecniche di sintesi digitale per estendere le capacità timbriche degli strumenti stessi. La sua musica, spesso costruita su strutture minimaliste, esplora le proprietà spettrali intrinseche del suono e la loro capacità di trascendere il tempo e lo spazio, la realtà e il sogno.
Per la prima volta Fondazione Prada collabora con Threes Productions che dal 2017 ha organizzato una serie di concerti all’interno della Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa. Il programma ha incluso esibizioni di artisti internazionali della scena minimalista e d’avanguardia, come William Basinski, Charlemagne Palestine ed Ellen Arkbro, e una reinterpretazione di una composizione di Arvo Pärt, esplorando nella dimensione religiosa del luogo i confini tra musica sacra e profana, tra tradizione e innovazione.