Al via un percorso di approfondimento sulla partnership territoriale rivolto a dirigenti e funzionari di amministrazioni transfrontaliere. Il corso è stato sviluppato dal team di lavoro del progetto Interreg GovernaTI-VA
Entrano nel vivo le attività formative di GovernaTI-VA, il progetto di cui il Comune di Varese è capofila e che si è aggiudicato un finanziamento di quasi 900 mila euro per la parte italiana e di CHF 85.150 su quella ticinese nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020. Il 23 febbraio prenderà il via un’importante proposta rivolta a funzionari e dirigenti dei comuni dell’area varesina e del Cantone Ticino. Obiettivo del percorso è approfondire la conoscenza tra comuni di frontiera, nell’ottica di favorire la governance territoriale e fornire strumenti utili per la creazione di accordi italo-svizzeri. I comuni, sia varesini che ticinesi, si ritrovano infatti, sempre più spesso, a non trovare valide soluzioni a problemi collettivi perché le risposte più efficaci richiederebbero la collaborazione con i comuni “esteri”. C’è il fondato timore, però, che una collaborazione di questo tipo sia impossibile o molto difficoltosa a causa della incomunicabilità dei diversi ordinamenti amministrativi. La serie di seminari del Cantiere 1 – Partnership Territoriale vuole così provare a favorire la comunicazione tra enti, a partire dalla comprensione delle rispettive caratteristiche. La finalità è quella di colmare la percezione di distanza e di diversità che il più delle volte inibisce la collaborazione e la cooperazione tra pubbliche amministrazioni divise da un confine, ma facenti parte di un unicum territoriale.
Il percorso è suddiviso in due macro sezioni: durante la prima si approfondiranno iter decisionali, possibili ambiti di applicazione, condizioni per la regolazione di rapporti anche economici ai fini della collaborazione pubblico-pubblico transfrontaliera. La seconda sarà invece dedicata alla collaborazione pubblico-privato nella realizzazione di opere pubbliche, interventi edilizi e nella messa a disposizione dei cittadini di nuovi servizi, mettendo a confronto le esperienze tra i contesti italiano e svizzero. Si parlerà di concessioni, di project financing, di leasing immobiliare e si metteranno a confronto le procedure di attivazione che sono previste nei rispettivi ordinamenti.
Importante il panel dei docenti e dei relatori coinvolti, tra cui spiccano: Emanuele Boscolo, professore ordinario dell’Università degli Studi dell’Insubria; Marco Meneguzzo, Professore USI e UNI Tor Vergata Roma; Piero Marchesi, sindaco di Tresa e Consigliere nazionale, Francesco Quattrini, Delegato per le relazioni esterne del Cantone Ticino e Segretario della Regio Insubrica; Francesco Tramontana, Segretario generale del Comune di Varese; Marco Gerosa, Segretario Generale del Comune di Locarno.
Gli eventi formativi verranno erogati online. Per seguire il primo webinar: https://meet.google.com/brt-cwud-mdh
«Con questo corpus di formazione – ha dichiarato il sindaco di Varese Davide Galimberti – si entra davvero nel cuore di GovernaTI-VA, progetto che si prefigge di promuovere la cooperazione giuridica e amministrativa tra istituzioni transfrontaliere e la cooperazione fra cittadini e istituzioni. Il lavoro congiunto tra le amministrazioni è infatti una delle chiavi per innescare l’innovazione e la gestione efficace ed efficiente delle risorse pubbliche e la condivisione di buone pratiche e basi di conoscenza reciproche è il primo passo per lo sviluppo di programmazioni congiunte».
«La formazione non è solo trasmissione del sapere, ma anche un ponte tra culture e realtà diverse – ha dichiarato il responsabile della Sezione degli enti locali del Canton Ticino Marzio Della Santa – con questo percorso formativo ai comuni è data la facoltà di confrontarsi su temi comuni, cogliendo le finezze di due sistemi istituzionali diversi. L’auspicio è che alla fine di questo percorso le collettività locali ticinesi e dell’area varesina si guardino con maggiore consapevolezza e voglia di lavorare insieme per risolvere i bisogni dalle comunità al di qua e al di là della frontiera».