Alla cerimonia di inaugurazione del Al-Najaf Al-Ashraf Teaching Hospital, erano presenti illustri personalità tra cui il Primo Ministro dell’Iraq, Mohammed Shia’ Al-Sudani, il Ministro della Salute iracheno, Saleh Al-Hasnawi, e l’Ambasciatore italiano in Iraq, Maurizio Greganti. Questo importante evento ha segnato l’affidamento della gestione dell’ospedale per i prossimi due anni al Gruppo San Donato (GSD), il principale gruppo della sanità italiana. A rappresentare il GSD e a fare gli onori di casa era Kamel Ghribi, Vicepresidente del gruppo e Presidente di GKSD Investment Holding. Al suo fianco erano presenti anche Licia Ronzulli, Vicepresidente del Senato della Repubblica Italiana, e Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Unione Europea per la regione del Golfo, venuti dall’Italia appositamente per l’occasione. L’appalto per la gestione del nuovo ospedale, vinto dal Gruppo San Donato e da GKSD circa un anno fa, ha un valore di 80 milioni di dollari. Questo contratto prevede il miglioramento dell’organizzazione interna, delle infrastrutture, delle tecnologie e della gestione amministrativa dell’ospedale stesso. Il Al-Najaf Al-Ashraf Teaching Hospital è uno dei più importanti poli sanitari universitari della città di Najaf, che si trova a circa 160 km dalla capitale Baghdad e conta circa un milione e duecentomila abitanti. Najaf è riconosciuta come una delle città più sacre per l’Islam sciita, rendendo così l’ospedale un punto di riferimento cruciale. L’ospedale, costruito da una ditta tedesca tra il 2009 e il 2014, è stato finora sottoutilizzato dal punto di vista clinico e assistenziale. Questa situazione ha portato a un rapido deterioramento delle infrastrutture, del sistema di sicurezza antincendio e delle tecnologie presenti. Inoltre, le procedure operative non sono state adeguatamente aggiornate, contribuendo ulteriormente ai problemi strutturali dell’ospedale. Su un totale di 492 posti letto disponibili, fino ad oggi solo 60 sono stati effettivamente utilizzati. L’ospedale dispone anche di 16 sale operatorie, 44 posti per terapia intensiva e circa 3000 dipendenti, tra personale medico e amministrativo. Da oggi questi dipendenti saranno affiancati da un team del GSD composto da 50 professionisti tra tecnici, amministrativi e medici. La nuova gestione del GSD ha già portato a risultati significativi. Uno dei più rilevanti è stato il ritorno di diversi specialisti che erano fuggiti dal Paese durante gli anni della guerra. Questa è una dimostrazione dell’impegno e della competenza del GSD nel migliorare le condizioni dell’ospedale e nel fornire un’assistenza sanitaria di alta qualità alla popolazione di Najaf.