Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la figura del magistrato Francesco Ferlaino, ucciso a Nicastro, frazione di Lamezia Terme, il 3 luglio 1973. Il giudice rappresenta una figura emblematica nella lotta alla ‘ndrangheta, in quanto fu il primo a cogliere i pericolosi collegamenti che si stavano consolidando tra l’organizzazione criminale calabrese e la massoneria deviata. Inoltre, nella seconda metà degli anni Settanta, incominciava a delinearsi la “Santa” o “Società maggiore”, associazione criminale finalizzata a favorire l’accesso degli ‘ndranghetisti al potere politico e alle altre gerarchie sociali, in quanto al “santista” era consentito mantenere contatti anche con la massoneria deviata.
La ‘ndrangheta, benché sia un’organizzazione molto influente a livello mondiale, tendenzialmente è stata sottostimata dallo Stato rispetto a Cosa Nostra e alla Camorra nel XX secolo; per tale motivo ha avuto la possibilità di propagarsi e infiltrarsi, con maggiore velocità, soprattutto nell’ultimo “cinquantennio”, nelle stanze dei bottoni.
Il giudice Ferlaino aveva compreso tali dinamiche e doveva essere eliminato; diresse uno storico processo alla mafia palermitana, spostato per “legittimo sospetto” proprio a Catanzaro.
Ricoprì incarichi prestigiosi e si distinse sempre per il suo acume e onestà.
Una personalità straordinaria e significativa come quella del giudice Ferlaino va ricordata anche e soprattutto nella scuola come simbolo e presidio della Legalità.
Il CNDDU nell’omaggiare la memoria del magistrato di origini catanzaresi chiede all’Ambito territoriale di Catanzaro – Ufficio II; Ufficio Scolastico Regionale della Calabria di avviare un percorso amministrativo per l’intitolazione di una scuola a Francesco Ferlaino.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU