Perché mi candido? Per conquistare insieme a Majorino ciò che ho proposto per 5 anni in aula e che Fontana & Moratti hanno sempre bocciato.
Diamo il vero nome alle cose: Regione Lombardia gestisce spese sanitarie per oltre 20 miliardi di euro ogni anno. I cittadini non lo immaginano: chiamiamole elezioni sanitarie, non elezioni regionali.
Un manifesto in 12 punti da sostenere e sottoscrivere:
- UN NUOVO ASSESSORATO ALLA SANITA’. È urgente una nuova governance con capacità di programmazione e controllo. Accanto all’assessore servono 3 sottosegretari che abbiano la delega a ospedale, territorio e prevenzione, 3 settori che devono tornare ad avere pari dignità. Non è accettabile che l’assessorato alla sanità abbia solo poco più dello staff degli altri assessorati che hanno molte meno responsabilità: serve una redistribuzione delle risorse umane. 8 ATS significano 8 sistemi sanitari in Lombardia: vogliamo 1 ATS che funzioni bene anche in questo caso è urgente una redistribuzione delle risorse umane. Devono cambiare le norme per accreditamento dei servizi sanitari e i controlli. Non si possono mantenere le convenzioni con chi non rispetta gli standard organizzativi e di qualità di cura.
- NOMINE DEI DIRETTORI 28 anni di destra hanno creato un sistema di nomina dei direttori generali e sanitari degli ospedali fedeli al Presidente di Regione. Vogliamo nuovi criteri di nomina: I direttori devono sapere benissimo come funziona un ospedale e rispondere ai cittadini e ai loro dipendenti, non alla politica.
- RELAZIONE TRA PROFESSIONISTI SANITARI E POLITICI SANITARI. 28 anni di destra hanno rotto il rapporto di fiducia tra professionisti sanitari e politici della sanità lombarda. I soldi oggi sprecati da regione verranno usati per sostenere le nostre risorse umane. Costruiremo un clima di rispetto. Informeremo medici ed infermieri andati via, che sarà di nuovo bello e conveniente lavorare in Lombardia: “Tornate in regione, abbiamo bisogno di voi e vi apprezziamo; noi sappiamo che siete preziosi e ve lo dimostreremo”. I sanitari saranno ascoltati e coinvolti: gli ospedalieri potranno esprimere le loro opinioni senza essere sanzionati e i medici di medicina generale non verranno più snobbati e derisi.
- LISTE DI ATTESA. 28 anni di destra hanno creato un sistema di prenotazioni folle che spinge per disperazione ad affidarsi al privato. Per ridurre le liste di attesa tutti gli ospedali pubblici e privati convenzionati dovranno dotarsi di un sistema di prenotazione leggibile dal centro unico prenotazione. Al centralino potranno dirci davvero quando e dove sia la prima prestazione possibile e quando e dove ci sia posto vicino a casa. Sembra incredibile, ma oggi non è così.
- FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO E INFORMATIZZAZIONE. 28 anni di destra hanno reso noi lombardi analfabeti funzionali nell’utilizzo del sistema sanitario: occorre insegnare ai cittadini come usare il fascicolo sanitario elettronico, il nostro file sanitario, la nostra app Salvavita. Potrebbe essere una Ferrari, che Regione tiene volutamente con le gomme sgonfie e senza benzina. In generale tutta la informatizzazione della sanità lombarda ha urgente necessità di migliorare sia per i pazienti che per i professionisti sanitari.
- PERSONALE AMMINISTRATIVO IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO. In tutti i reparti ospedalieri e nella medicina di territorio devono essere assunti gli assistenti amministrativi in modo tale che medici e infermieri abbiano più tempo per curare noi pazienti. Tra gli importanti compiti del personale amministrativo ci dovrà essere quello della prenotazione di esami e visite specialistiche subito, al termine della visita. Usciremo dal medico non più con una ricetta, ma con data, ora e luogo in cui effettuare la prestazione.
- OSPEDALI, REPARTI E PRONTO SOCCORSO. Dobbiamo partire dai dati epidemiologici per ridefinire il ruolo dei vari tipi di ospedali, partendo dai bisogni di salute della popolazione e non solo da quanto una prestazione venga rimborsata. Devono essere le esigenze dei lombardi a definire quanti debbano essere i reparti di ciascuna specialità, quanti letti per ogni reparto e dove servono. I reparti troppo piccoli non possono garantire una adeguata qualità di cura e sono disfunzionali. I reparti di pronto soccorso sono un luogo centrale della integrazione ospedale territorio. E’ necessario sostenere il personale assunto a tempo indeterminato e stabilizzare il personale sanitario che abbia contratti a termine: è’ possibile aumentare gli stipendi (attraverso le indennità) del personale assunto e ridurre la attrattività economica della esternalizzazione dei servizi tramite cooperative. Aiutiamo il sistema pubblico ed il privato convenzionato che ha dimostrato qualità.
- MEDICINA DI TERRITORIO. Non è possibile che se dopo le 16:00 abbiamo un forte mal di testa ci sia solo il pronto soccorso. Le case di comunità hanno senso se sono aperte più ore al giorno, più giorni a settimana. La guardia medica lavorerà in casa della comunità la notte e i fine settimana. Sarà conveniente per i medici di famiglia lavorare in casa della comunità, insieme a personale amministrativo, OSS, assistenti sociali, psicologi, fisioterapisti e tanti infermieri. Le equipe infermieristiche della assistenza domiciliare saranno fuse con quelle della casa di comunità. Gli specialisti potranno collegarsi in video-visita insieme al paziente e al suo medico di famiglia.
Inoltre, attenzione ai fragili:
- SANITÀ E PERSONE ANZIANE. 1/3 degli anziani in Lombardia vive da solo (fonte Polis). Sono parte fondamentale della nostra comunità. È essenziale migliorare la qualità della loro assistenza sanitaria con: una vasta rete di telemedicina per il monitoraggio clinico delle persone anziane, a casa loro, che sia davvero FACILISSIMA da usare. Un sostegno alla formazione socio-sanitaria dei familiari (care giver) e delle/dei badanti che si occupano dei nostri anziani. Gli infermieri delle case di comunità e della assistenza domiciliare devono riuniti in una unica equipe, in modo che i nostri anziani siano assistiti in casa di comunità dagli stessi infermieri che li curano a casa.
- NUOVO APPROCCIO ALLA DISABILITA’. 28 anni di destra rendono necessario, un cambio radicale di cultura e approccio verso le disabilità: i servizi sociali e sociosanitari devono essere in condizione di garantire, a tutte le persone che ne hanno bisogno, l’assistenza e i sostegni necessari per essere rispettati come persone e come cittadini, inclusi e non esclusi dalla vita sociale.
- ASSISTENZA SANITARIA IN CARCERE E PER LA POPOLAZIONE MIGRANTE Occorre occuparsi della assistenza sanitaria in carcere e per i migranti. Su questo i margini di miglioramento in regione sono enormi. Lavoriamo per una medicina più accessibile PER TUTTI in Lombardia.
- SANITA’ E BAMBINI. La esplosione demografica nei paesi poveri e la bassa natalità in quelli ricchi è un determinante su cui anche le regioni possono giocare un ruolo. Sosteniamo nei progetti di cooperazione l’accesso volontario alla salute sessuale e riproduttiva nei paesi poveri, inclusa l’offerta di tutti i metodi contraccettivi moderni. In Lombardia, vanno sostenuti ed ampliati gli asili nido, e potenziato un sistema di welfare per creare un contesto favorevole alle future mamme. Sul piano sanitario vanno chiusi i punti nascita con meno di 2 parti al giorno, utilizzando lo staff per potenziare gli altri punti nascita, spiegando ai cittadini che così si aumenta la sicurezza al parto, offrendo servizi compensatori financo al trasporto in elicottero. Servono campagne di promozione per spiegare i vantaggi del parto spontaneo, dell’allattamento al seno e delle vaccinazioni. I pediatri di famiglia devono essere incentivati a lavorare in associazione e dentro le case di comunità. La neurospichiatria infantile in ospedale e sul territorio rappresenta una vera criticità: deve poter prendere in carico non solo i casi gravissimi in tempi accettabili. Le famiglie con bambini disabili e con malattie rare devono avere a disposizione una equipe multidisciplinare in un solo luogo, come accade per il progetto DAMA che va regionalizzato.