Iniziamo una collaborazione con la Dott.ssa Elisa Brambilla del Centro Sviluppo Cognitivo: la sua esperienza pluriennale a contatto con i bambini con problemi cognitivi, anche lievi, ci viene in aiuto in un momento in cui, in molti nostri figli, sono aumentati disagi e sofferenze psicologiche dopo tre anni difficili appena trascorsi. In questo intervento la Dr.ssa Brambilla affronta il tema del gioco spontaneo.
Il gioco spontaneo è un elemento fondamentale per lo sviluppo del bambino e per il suo benessere. A volte bambini con disabilità intellettiva tendono a mettere in atto attività ripetitive e stereotipate: purtroppo capita spesso che i genitori tendano spesso a interrompere queste attività giocose. E’ utile ricordare, invece, che il gioco spontaneo è tale in quanto libero e autogestito e non dovrebbe diventare necessariamente un momento strutturato e coordinato dall’adulto. Certamente, è fondamentale che il bambino non trascorra troppe ore ripetendo costantemente gli stessi movimenti per evitare di rafforzare eccessivamente il comportamento stereotipato, ma è altresì importante considerare che il comportamento ripetitivo può essere una modalità di autoconsolazione e passatempo percepito come piacevole e funzionale dal bambino stesso. Ogni bambino ha bisogno di sentirsi accettato e di avere una parte di libertà e di autonomia nel gioco in modo da acquisire maggiore consapevolezza di sé, maggior autostima e di sentirsi ben integrato nell’ambiente che lo circonda. Nel momento in cui questo tipo di attività non risulti dannosa o lesiva, può essere quindi importante identificare alcuni momenti, sebbene circoscritti nella giornata, in cui lasciare il bambino totalmente libero di giocare come meglio crede, spontaneamente.
Potrebbe essere utile prevedere delle modalità finalizzate a circoscrivere questo tempo in modo che il termine dell’attività venga ben accettata dal bambino; ad esempio, si potrebbe usare un timer o un orologio semplificato per rendere chiara e misurabile la fascia temporale in cui avverrà il gioco libero. Parallelamente, nel corso delle attività strutturate svolte durante la settimana sarà possibile accompagnare il bambino alla scoperta di nuovi giochi e attività che, destandone l’interesse e portandogli piacere, potranno gradualmente sostituirsi alle attività stereotipate e ripetitive messe in atto durante il gioco spontaneo.
A volte i genitori accettano a fatica che il proprio figlio non metta in atto sempre comportamenti strutturati e finalizzati…. A questo riguardo dobbiamo riflettere su certi nostri comportamenti durante la quotidianità: ci ritagliamo spesso dei momenti di relax non strutturati in cui anche noi mettiamo in atto dei comportamenti più leggeri come scorrere passivamente i post di un social network, guardare distrattamente una serie tv o un programma televisivo (certamente non definibile come educativo), ascoltare la musica, scarabocchiare su un foglio, o camminare in silenzio liberando la testa dai pensieri. A volte noi, esattamente come i nostri bambini, abbiamo bisogno di leggerezza e di un passatempo che ci permetta solo di “svuotare la testa” e lasciare per un attimo i problemi e gli impegni della giornata a distanza. Concediamo anche ai nostri bambini un momento di assoluta e totale libertà e spontaneità in modo che possano essere più sereni e carichi per affrontare le richieste dell’ambiente che li circonda.
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A cura della Redazione