“A Milano oggi è Primavera”, (Radio Londra, 25 aprile 1945).
Donne e Resistenza: ricordo tutte le iniziative che ho realizzato negli ultimi 40 anni, con il supporto prima delle partigiane e poi, dopo la loro scomparsa, con la forza del racconto dei valori comuni, in ogni parte d’Italia e d’Europa e l’impegno prosegue.
Oggi a Milano (città Medaglia d’oro al Valor Militare), si terrà la storica manifestazione che parte da Porta Venezia e che termina in Piazza Duomo, con il Sindaco Giuseppe Sala.
Bisognerebbe raccontare la Storia del nostro Paese, soprattutto alle nuove generazioni, partendo dal 25 aprile 1945 e dal racconto di storie di donne e uomini che hanno lottato per la democrazia in Italia e in Europa, mettendo in chiaro alcuni concetti fondamentali, soprattutto sulla conquista dei diritti delle donne, ancora fortemente attaccati dai conservatori e di chi non accetta l’imprinting antifascista della nostra carta costituzionale dei diritti fondamentali.
Il primo fondamento è che il 25 aprile non è una festa di “libertà”, è la nostra Festa nazionale e della Liberazione, avvenuta 78 anni fa, a Milano, nella quale i partigiani, in una bellissima giornata primaverile, passavano dalle vie del centro di Milano, finalmente con il sorriso e la gioia di vivere in un territorio libero dall’oppressione nazifascista, da ogni tipo di divieto e finalmente, avviando il processo di pace e convivenza civile nel quale ci troviamo anche ora, fortunatamente.
Nella guerra di Liberazione, grandi protagoniste sono state le donne, che unite nel coraggio delle lotte partigiana con gli uomini, non solo hanno contribuito alla vittoria finale ma, soprattutto, hanno portato le donne fuori dalle case, in montagna e nelle città, a combattere, armi in pugno, contro chi voleva distruggere ogni sintomo di emancipazione e lotta femminista e il diritto al voto. E da questa loro azione e collaborazione con gli uomini, nacque con forza la consapevolezza dell’emancipazione femminile, contro ogni tipo di perbenismo e attacco patriarcale, soprattutto dalle resistenze delle loro famiglie.
Le donne che hanno fatto la Resistenza, (chiamata così perché identifica il periodo, dal 1943 al 1945, e il movimento di liberazione dall’invasore nazifascista, contro la forza interna della Repubblica sociale italiana, che collaborava con l’esercito occupante), hanno contribuito alla nascita della Repubblica italiana, che avvenne nel contesto degli eventi che vanno dalla caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, sino al ritorno della democrazia con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946) e all’uscita dal “focolare” domestico dove erano relegate dal regime di Mussoilni, come “angeli” dediti alla riproduzione per dare figli al regime, senza possibilità alcuna di parola rispetto al patriarcato.
Le donne che ora lavorano, studiano, che fanno Cultura, Arte, e che rappresentano la Politica italiana ai più alti livelli, (con il paradosso di aver giurato fedeltà alla Costituzione ma non sentendosi rappresentate dal fondamento della democrazia italiana antifascista) dovrebbero solo ringraziare ogni mattina le partigiane e chi ha lottato per l’emancipazione di tutte le donne, senza alcuna divisione, di destra o sinistra attuale, pensando a loro, ai sacrifici e alle discriminazioni subiti da millenni e al fatto che se possono ora semplicemente parlare, lo devono solo a loro …
In tanti anni di collaborazione con i partigiani Giovanni Pesce e soprattutto con Nori Brambilla Pesce, portando prima con loro e poi nelle scuole e nelle iniziative, con la raccolta del testimone, i loro valori, principi e ideali, racconto le storie che celebrano i sogni, le azioni e i progetti di quel futuro senza guerra e sofferenza del quale godiamo tutte e tutti, senza nessuna distinzione “partitica” nell’attualità storica.