Nel fine settimana si è svolta la III edizione di Ferrara Food Festival. Un format che definiremmo classico nel panorama variegato delle manifestazioni nel food che arricchiscono la nostra Penisola; tra gli organizzatori anche Stefano Pellicciardi già ideatore di altre importanti manifestazioni culinarie.
Ovviamente oltre agli stand con esposizione dei prodotti del territorio ferrarese anche molti eventi e convegni e tanta condivisione di idee e di visione futura. Abbiamo scelto di seguire uno di quelli più sfidanti che portava il titolo di “Impariamo dalla Natura”.
Articolo a cura di Luisa Cozzi
Il convegno di oltre tre ore, si è svolto all’interno del Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara e portava il titolo di “Impariamo dalla Natura”.
Adriano Facchini ideatore dell’iniziativa insieme al Club della Qualità, in collaborazione con l’Ordine Regionale dei Giornalisti e alla presenza di Lisa Bellocchi, presidente dell’ordine dei giornalisti europei agricoli e ambientali, coordinati da Alberto Lazzarini, Vice Presidente Ordine Giornalisti Emilia Romagna, hanno dimostrato come un convegno possa portare idee e spunti rivoluzionari.
Abbiamo chiesto ad Adriano Facchini, il nostro tessitore sociale, come si coniuga la natura con la spinta tecnologica che stiamo vivendo.
“La tanta tecnologia che si è sviluppata nella seconda metà del XX secolo ha contribuito a moltissimi, forse troppi, progressi, che nell’immediato hanno soddisfatto, ma che nel medio termine si sono rivelate terribili “Trappole Ecologiche” con cui ora dobbiamo fare i conti. La natura si è sviluppata in miliardi di anni e come dice il grande ambientalista belga Gunter Pauli, non produce ne scarti ne disoccupati. Il disastro climatico con cui incominciamo a fare i conti quasi quotidianamente è la risultante della attività inquinante degli ultimi 70 anni, quelli che qualcuno ha denominato Antropocene.
La società che negli anni 50 potevamo ancora definire solida, con i suoi riferimenti (famiglia, casa, scuola e passione politica) con il consumismo individualista si è via via “sbriciolata” ed ha perso la sua coesione sociale, tanto che nel 1999, Bauman l’ha definita “società liquida”, ed ora sta diventando una società gassosa. Abbiamo sostituito il Sapere con la Conoscenza ed ora ci accontentiamo dell’informazione, non controllata alla fonte.
L’individualismo negli anni 80 ha sostituito il bisogno di comunità ed ora è divenuta solitudine ed angoscia. Dobbiamo recuperare questi valori riportando al centro la persona e la buona politica. Gli eventi come le fiere e le sagre paesane, se ben strutturate, possono diventare uno strumento prezioso per recuperare un embrione di quello che abbiamo sacrificato con troppa facilità”.
Durante il Convegno “ Impariamo dalla natura”, si sono succedute sette relazioni di sette differenti specialisti : un agronomo, un micologo, un chimico farmaceutico, un biologo, un architetto, un fisico nucleare ed un economista – i nomi sono in locandina –, a quale scopo allargare così la visuale?
“Tutto ciò aveva lo scopo di tentare di rallentare e poi fermare il disastro che è già iniziato; dobbiamo studiare i meccanismi naturali, dove non ci sono rifiuti e dove si consuma pochissima energia. In tutto questo si deve aggiungere il “Disagio” demografico. La visibilità ha sostituito l’autenticità, il prezzo ha ridimensionato il Valore.”
Le ultimissime tendenze, come il metaverso, stanno forse dando l’accelerazione finale per una estinzione della della nostra specie “Homo sapiens sapiens” dopo solo 2/300 mila anni?
Conclude Facchini: “I dinosauri si sono estinti dopo 160 milioni di anni! Intelligenza Artificiale e Metaverso sono progressi tecnologici pericolosissimi perché guidati da interessi privati che produrranno conseguenze pericolose prima che la politica possa avere abbozzato qualche regola e responsabilità.
Quando a metà anni 50 è arrivata la plastica tutti hanno gridato al miracolo. Ora dobbiamo fare i conti anche con la microplastica. A Ferrara è stato costruito il primo stabilimento del “Moplen” guidato dal Nobel Giulio Natta. L’uomo si è comportato come padrone e dominatore della natura anche con il contributo della religione ed ora dobbiamo fare i conti con questo terribile errore. Socialità e Conoscenza sono la ricetta per cercare almeno di rallentare una sorte terribile che bussa alla nostra porta”.
La saggezza e la preparazione del nostro tessitore sociale ci lasciano quasi senza parole ma solo da una “anomalia” come quella di Adriano Facchini possiamo davvero tentare di riportare l’uomo al centro di un ecosistema naturale dove nessuno pensa di essere proprietario unico in aeternum. Oppure sperare che un extra terrestre ci porti via!
*Adriano Facchini è stato professionalmente una anomalia. Laureato in Sc. Agrarie dopo il servizio militare ha iniziato a lavorare in una multinazionale chimica francese che lo ha inserito nel servizio Marketing e Sviluppo affidando la mia preparazione ad una società di consulenza privata : la SOFOC di Nuilly. Dopo avere lavorato come dirigente anche di altre importanti aziende a livello nazionale, nel 1997 si è trovato ad operare a livello provinciale. Da qui il suo interesse per il localismo. Ha puntato soprattutto su Fiere, Sagre ed Eventi, come strumenti per comunicare e coinvolgere la gente sui temi che andavamo proponendo. Nel 1998 ha lanciato il mio primo progetto: la filiera del Pane Nostrano, nel 2000 ha fondato il Club Civiltà della Qualità assieme al prof. Carlo Carli Università di Parma, per promuovere un approccio multidisciplinare atti a risolvere i problemi, nel 2002 ha fondato con due amici la prima Associazione di Sagre Paesane (un centinaio in 5 provincie), nel 2004 ha inaugurato MISEN la prima fiera nazionale delle sagre; nel 2006 ho affiancato il patron del Carnevale di Cento con il progetto “Sapori Senza Maschera. Da almeno 20 anni è impegnato come catalizzatore sociale nella ricerca di una coesione sociale attraverso gli eventi nei piccoli centri.
