di Sara Esposito
Presso la Casa degli Artisti di Milano, Paola Nicolai, manager e titolare di NIC PR – agenzia di comunicazione che si occupa di comunicazione specializzata nei settori Real Estate, Architettura-Design, Ingegneria e Logistica -, ha presentato il suo libro autobiografico “Ho ascoltato la mia voce”: strategie per ritrovare la propria forza interiore ed evolvere, insieme a Jubin Abutalebi, neurologo cognitivo, professore universitario e direttore sanitario del Centro Medico Vivavoce di Milano. A moderare l’evento Sergio Luciano, giornalista e direttore di Economy.
Nel corso della presentazione, Paola Nicolai ha ripercorso la sua storia di sofferenza, rinascita e recupero della parola dopo che nell’ottobre del 2021 è stata colpita da un ictus che l’ha resa afasica, compromettendone significativamente l’uso del linguaggio e della parola. Oggi, a tre anni di distanza, è ancora alla guida della sua azienda di comunicazione. E non è un paradosso. Con Ugo, il Piccolo Levriero Italiano che l’ha supportata emotivamente in un grande percorso di cambiamento e rivelazione di consapevolezze, è riuscita a ritrovare una “nuova voce” e a raccontare in un libro la sua emozionante vicenda. Un rapporto, quello tra Paola e Ugo, che ha insegnato all’imprenditrice milanese un nuovo modo di vivere e guardare la realtà.
Dal libro: “Ugo è molto più di un semplice compagno a quattro zampe. Ha portato una gioia semplice e pura nella mia vita, insegnandomi il valore della presenza e della gratitudine per il momento presente. È stato il mio maestro, mi ha donato il senso della vita in un modo che nessun altro ha mai fatto. Per questo, amo Ugo più di qualsiasi altra creatura, perché con la sua pazienza infinita mi ha mostrato il vero significato dell’amore incondizionato. Con Ugo, ho imparato a camminare per le strade di ogni città e luogo, a lasciare che il vento mi accarezzi il viso e a godere della bellezza della natura. Lui, con la sua curiosità senza fine, si ferma ad annusare ogni dettaglio sulla terra e nel cielo, regalandomi un nuovo modo di percepire il mondo intorno a me”.
A seguire il link per acquistare il libro, di cui parte del ricavato sarà devoluta per sostenere le attività e le iniziative di A.IT.A. (Associazione Italiana Afasici): “Ho ascoltato la mia voce”.
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Paola e di lavorare con lei per anni, in quella che ad oggi potrei definire a tutti gli effetti la sua vita precedente, ed è sempre stata indiscutibilmente una bella donna, quando entrava in una stanza la si notava senza se e senza ma, ma non solo per la parte estetica ma perché era volitiva energica e se posso permettermi uno dei suoi punti di forza è sempre stato proprio la parlantina spedita e strong e il suo modo di comunicare con gli altri. Una persona impossibile da non notare e con una grande energia, sempre attivissima e con giornate piene di appuntamenti e di attività, insomma una donna che non stava un attimo ferma; con un sesto senso commerciale spiccato, tanto che per la sua agenzia si è sempre occupata lei dei new business e della gestione in prima persona delle strategie di comunicazione dei suoi clienti.
La donna che ho visto alla presentazione del libro non ha perso la sua forza, la sua energia ma l’ha canalizzata in un orizzonte più tranquillo e a misura d’uomo, una donna che si è fermata, per forza di cose e ha imparato ad ascoltare ma stavolta davvero, probabilmente in un modo che non tutti potremmo capire, con la calma e la pacatezza di qualcuno che se l’è vista veramente brutta e questo ti pone inevitabilmente in una visione privilegiata su alcuni aspetti della vita. Ma che sa, con una consapevolezza che soltanto chi ha sofferto tanto può davvero comprendere, che da ogni cosa si può trarre qualcosa di meglio, anche paradossalmente dalla vita che inizialmente a primo acchito ci verrebbe soltanto da rimpiangere, urlando, nel suo caso questo non sarebbe stato possibile, nel modo più straziante possibile.
Quindi la domanda che ci fa porre la storia di Paola è: è possibile che un evento drammatico, che inizialmente reputeremmo come la nostra rovina, possa farci rinascere e porci in una visione completamente diversa della vita, che però è anche più giusta?
E’ sicuramente una riflessione da fare…
La presentazione si è tenuta in occasione della Vivavoce Week, promossa dall’associazione Vivavoce e con il patrocinio del Comune di Milano: cinque giorni di incontri ed eventi per raccontare la materia più recondita e personale che dà espressione e forma ai nostri pensieri, la voce, con l’obiettivo di promuoverne una cultura più consapevole e inclusiva anche e soprattutto in riferimento a patologie come balbuzie, afasia e altre condizioni di difficoltà legate a linguaggio e parola.
Il libro, già presentato a Milano il 19 ottobre in occasione della Giornata Nazionale dell’Afasia e il 20 ottobre a Pescara presso l’Auditorium Cerulli, continuerà le sue tappe in un book tour che raggiungerà numerose altre città italiane come Roma, L’Aquila, Livorno, Pisa, Ancona, Cagliari, Varese e Venezia.
NIC PR sarà promotrice delle iniziative di A.IT.A.
Che cos’è l’afasia – a cura di Jubin Abutalebi
L’afasia è un disturbo del linguaggio in persone che ne avevano in precedenza già acquisito un uso normale ed è solitamente causato da una lesione cerebrale a carico delle cosiddette aree del linguaggio localizzate nell’emisfero sinistro di ogni individuo. Queste aree cerebrali permettono alle persone di parlare e di comprendere il linguaggio. L’afasia, dunque, rende la persona incapace di esprimersi normalmente nelle attività comunicative quotidiane; una condizione che rende le persone afasiche incapaci di compiere attività che sembrano scontate e acquisite una volta per tutte, come ad esempio fare una chiacchierata con un amico, leggere un libro, scrivere i propri pensieri. L’afasia compromette un ambito fondamentale della vita delle persone: la socialità. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questo disturbo del linguaggio non altera in alcun modo l’intelligenza né la capacità di provare sentimenti ed emozioni. Nonostante l’afasia sia una condizione che rimane ai più sconosciuta, le statistiche annuali riportano numeri in aumento per quanto riguarda questo disturbo. Ad oggi, si stima ci siano in Italia circa 150.000 pazienti afasici a seguito di malattie o lesioni cerebrovascolari, con 120.000 nuovi casi di ictus ogni anno, di cui almeno 15.000 riportano deficit linguistici severi.