Una serata indimenticabile, all’insegna della convivialità e della valorizzazione delle tradizioni culinarie italiane, ha visto protagonista la pizza, vero e proprio simbolo della cultura gastronomica del nostro Paese.
L’evento, “DIALOGHI” organizzato con maestria e passione, ha riunito quattro tra i più rinomati maestri pizzaioli italiani, ciascuno portavoce di un territorio e di una storia unica e ha trasformato la serata in un vero e proprio viaggio gastronomico attraverso le diverse regioni d’Italia. I protagonisti, pizzaioli di fama nazionale, hanno saputo raccontare le proprie radici attraverso creazioni che hanno conquistato il palato degli ospiti, in un’atmosfera ricca di scambio culturale e innovazione.
Paolo De Simone, padrone di casa e volto noto della pizzeria milanese, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’iniziativa: “È stata una serata stimolante, con ospiti di grande rilievo e un pubblico molto attento. Questo format è davvero interessante perché permette a ciascun pizzaiolo di raccontare la propria terra attraverso la pizza, portando la propria tradizione in un contesto che va oltre i confini locali. È un’opportunità di promozione non solo per il nostro lavoro, ma anche per il nostro territorio”.
Un poker di maestri, un trionfo di sapori
I quattro maestri pizzaioli, rappresentanti di altrettante regioni italiane, hanno presentato pizze che sono state vere e proprie opere d’arte, frutto di una sapiente combinazione tra tradizione e innovazione. Ogni creazione ha raccontato una storia, valorizzando materie prime d’eccellenza e tecniche di lavorazione che custodiscono il sapere delle generazioni passate. Tra le proposte più apprezzate, spiccano pizze che hanno reinterpretato i classici regionali con un tocco contemporaneo, dimostrando come la pizza possa essere un linguaggio universale, capace di unire culture e territori diversi. Nella splendida cornice di Modus Milano Corso Magenta, gli ospiti hanno potuto assaporare varianti uniche, accompagnate da un’attenzione maniacale alla qualità degli ingredienti e da una presentazione curata nei dettagli.
Un dialogo tra tradizione e futuro
“DIALOGHI” non è stato solo un evento gastronomico, ma un momento di condivisione e confronto, in cui la pizza è diventata il filo conduttore di un discorso più ampio sulla valorizzazione delle identità territoriali. La serata ha confermato come la pizza, pur essendo un piatto semplice e popolare, possa diventare un mezzo per promuovere la ricchezza delle tradizioni locali, mantenendo al contempo uno sguardo rivolto al futuro.
Il pubblico, composto da appassionati e curiosi, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, lasciandosi coinvolgere da un’atmosfera che ha saputo unire l’arte della pizza alla passione per il territorio. I riscontri sono stati più che positivi, con molti ospiti che hanno già chiesto di ripetere l’esperienza.
“È stato un onore partecipare a questa serata, un’opportunità per portare i sapori e la tradizione dei Campi Flegrei in un contesto così stimolante – dichiara Bonetta -. Un omaggio a una terra che sta attraversando un momento difficile. La cucina, in particolare, rappresenta una delle nostre maggiori risorse culturali e identitarie, capace di unire e di trasmettere forza. Un ringraziamento a Paolo De Simone e agli organizzatori per averci dato la possibilità di raccontare la nostra storia attraverso la pizza”.
Angelo Pezzella da Roma ha sorpreso con la sua “Pizza Verdone”, un piatto che ha saputo interpretare la freschezza dei carciofi saltati, il guanciale croccante, il pecorino e la menta romana, creando un perfetto equilibrio di sapori. “Una serata in cui si è respirata una bellissima atmosfera, mi sono divertito tantissimo e l’accoglienza da parte di Paolo e di tutta la squadra è stata fantastica – dichiara Pezzella -, è stato un evento ben organizzato e il merito va sicuramente a Paolo, che ha messo insieme un gruppo davvero competente“.
Manuel Maiorano, l’affermato talento di Pistoia, ha affascinato con la sua “Nuda e Cruda”, una pizza in pala con estruso di mais, Chianina battuta a coltello e condimenti innovativi, come la pomata di uovo Mugellano e la polvere di cappero dell’Elba. “Un grande successo, ci siamo ritrovati in quattro come se fossimo amici da vent’anni, ci siamo divertiti e concentrati sul lavoro senza pensare a fare uno show – racconta Maiorano -. L’atmosfera è stata molto autentica, abbiamo collaborato con lo staff di Paolo e abbiamo avuto modo di scambiare idee in modo naturale. È stata una serata molto piacevole, sicuramente da ripetere“.
Grande protagonista della serata è stata anche una dedica speciale di Paolo De Simone a Milano, la città che lo ospita. Ha presentato la sua “Pizza Fritta Milanese”, una tradizionale pizza fritta arricchita con un ossobuco alla milanese, una creazione che ha colpito il pubblico grazie all’abbinamento con una cremina di parmigiano e zafferano. “Ho voluto omaggiare Milano, la città che mi ospita, mantenendo comunque il legame con la mia tradizione. Il connubio con l’ossobuco alla milanese è stato molto apprezzato dai presenti e ha concluso la serata in modo indimenticabile“, conclude De Simone.
Un nuovo capitolo per la gastronomia italiana
L’evento ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella promozione delle tradizioni gastronomiche italiane, dimostrando ancora una volta come la pizza possa essere un ponte tra culture e generazioni. “DIALOGHI” ha superato ogni aspettativa, confermandosi come un format vincente, capace di coniugare il rispetto per le radici con la spinta verso l’innovazione.
Modus Milano, già noto per la sua attenzione alla qualità e alla sperimentazione, si conferma così un punto di riferimento per gli amanti della pizza e della buona cucina, proponendo eventi che vanno oltre il semplice pasto per trasformarsi in esperienze indimenticabili.
La serata si è chiusa con un brindisi tra i maestri pizzaioli e gli ospiti, con la promessa di rinnovare presto questo appuntamento che, già alla prima edizione, ha lasciato il segno. Per chi ama la pizza e le storie che essa racconta, “DIALOGHI” è senza dubbio un evento da non perdere.
