Gli “occhi” donati dallo scultore Vittorio Corsini, figura nota e molto amata in città, sono tornati nella loro posizione originaria, nel rispetto di un impegno preso in Consiglio comunale», è il Sindaco Sara Casanova ad annunciare che, nella giornata di oggi, 24 gennaio, le steli realizzate dall’artista carrarese d’origine, ma lodigiano di adozione, sono state ricollocate in corrispondenza della rotatoria di viale Europa (incrocio con via D’Acquisto), dopo essere state temporaneamente rimosse in seguito all’intervento di rifacimento dell’intersezione. «Un’opera, quest’ultima che l’Amministrazione comunale ha fortemente voluto – prosegue il Sindaco – per rendere la circolazione più scorrevole e sicura in corrispondenza di un incrocio precedentemente regolato da semafori dove si creavano lunghe code. Le statue, in pregiato marmo di Carrara, donate da Corsini alla città, sono state nel frattempo restaurate e poste su un nuovo basamento. La rotatoria che le ha accolte sarà oggetto di una riqualificazione della porzione a verde, grazie all’iniziativa di sponsorizzazione promossa dal Comune, coinvolgendo i privati nella cura e valorizzazione del verde stradale».
«L’opera di Corsini – prosegue l’assessore alla Cultura Lorenzo Maggi – unisce, attraverso uno sguardo simbolico, il centro della città ai suoi quartieri, richiamando, in un’interpretazione che credo sia ampiamente condivisa, l’attenzione verso le realtà più periferiche. Vittorio Corsini, architetto e scultore, impegnato anche nell’arredo urbano, ha donato a Lodi un segno tangibile della sua creatività che non poteva trovare sede più adatta di quella dove oggi sono state riposizionate le steli. Onorare l’eredità di Corsini era un nostro preciso dovere, anche per ricordare tutto ciò che questo artista celebrato ha rappresentato per Lodi, non solo sotto il profilo artistico, ma anche per aver portato un vento di novità nella cultura lodigiana dell’epoca e per essere stato un formatore attento e umano delle giovani generazioni che lo hanno potuto conoscere e apprezzare come insegnante».