Il rapporto tra le nuove e vecchie generazioni di lavoratori, passa attraverso la comprensione, la collaborazione, la solidarietà e le ricerche e studi di approfondimento sul tema del lavoro che cambia.
Sulla presenza della Generazione Z in azienda, arrivano i consigli di Salabam Solutions (con le parole del founder Marco Mazza del co-founder Diego Furlani), che organizza esperienze di viaggio positive legate al basso livello di entropia nell’organismo, credendo nell’esposizione a nuovi ambienti, interazioni sociali e attività stimolanti, con le conseguenti risposte positive sullo stress e sulle funzioni metaboliche.
In particolare, il loro lo impegno porta a citare i benefici di attività sportive legate al viaggio come: hiking, ciclismo, arrampicata, ma anche il “semplice” camminare.
Tutti ottimi motivi anche per incentivare le aziende ad assumere collaboratori applicando attivamente la tecnologia al servizio del benessere di mente e corpo, senza sprecare la grande opportunità di assumere i giovani, rendendoli partecipi e attivi in un giusto e “attraente” ambiente di lavoro …
Nelle ultime settimane si è parlato dei licenziamenti, negli USA, di molti giovani nati dopo il 1997 ed entrati da poco nel mondo del lavoro. Secondo uno studio, infatti, circa il 60% delle aziende americane ha dichiarato di aver licenziato collaboratori appartenenti alla Generazione Z.
I motivi dei llincenziamenti dal lavoro dei giovani e giovanissimi: la scarsa professionalità e problemi di comunicazione.
L’attualità prosegue nel dibattito sul “quite quitting”, il fenomeno in cui i lavoratori si limitano a svolgere il minimo richiesto dal proprio ruolo, senza investire energie extra o andare oltre le mansioni stabilite, e le “grandi dimissioni”, un numero significativo di lavoratori che, insoddisfatti delle condizioni lavorative o in cerca di un miglior equilibrio vita-lavoro, ha deciso di lasciare il proprio impiego.
Dal 2020 quello che emerge dalle cronache è un progressivo disallineamento tra aspettative dei lavoratori e risposte delle aziende e l’insoddisfazione non riguarda solo i giovani, con conseguenze economiche non indifferenti.
“Il turnover ha dei costi per le aziende, troppo spesso sottovalutati. Ciò è ancora più vero per le PMI che sono il tessuto economico del nostro Paese – afferma Marco Mazza, founder di Salabam Solutions, realtà romagnola travel tech – Negli ultimi anni abbiamo costantemente raddoppiato il fatturato e naturalmente abbiamo assunto più collaboratori, molti dei quali appartenenti alla Generazione Z, garantendo a tutti il “remote working” al 50% e l’ascolto su ogni nuova idea e riconoscimento. Ad esempio, negli ultimi due anni abbiamo fatto trovare sotto l’albero una mensilità extra e la quindicesima, per ringraziare dell’impegno dimostrato”.
Secondo una recente ricerca dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, un lavoratore su tre ha cambiato o ha intenzione di cambiare lavoro, a causa della mancanza di benessere fisico o mentale e solo il 9% dichiara di stare bene, lavorativamente parlando.
Rispetto alle generazioni precedenti, i più giovani hanno molto a cuore la propria vita privata e la salute fisica e mentale e solo il 19% si dichiara pienamente coinvolto con gli obiettivi aziendali.
Dobbiamo dunque aspettarci che la vecchia leva torni dalla pensione e prenda in mano le cose, come molti imprenditori sembrano sostenere?
“Assolutamente no. Tre generazioni nella stessa azienda possono convivere serenamente – continua Diego Furlani, co-founder dell’azienda – Il segreto? Ogni progetto, risultato o sogno è costruito su rapporti solidi: tra colleghi, amici, partner o clienti. Senza fiducia, ascolto e rispetto reciproco, anche le idee migliori possono vacillare. Quando impediamo alle connessioni umane di ridursi a semplici interazioni, costruiamo la base del successo personale e professionale”.
Giovani e lavoratori adulti, dovrebbero tutti essere uniti nel raggiungimento del benessere lavorativo all’interno di ambienti nei quali non sia una tortura svolgere le proprie attività professionali.
Nei Corsi di Formazione di Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro che svolgo, cerco sempre il coinvolgimento delle nuove generazioni che, essendo appunto alle “prime armi”, nel credere nelle proprie potenzialità e nel superamento delle difficoltà generazionali, hanno assolutamente bisogno del supporto delle aziende innovative e proiettate nel futuro, nel loro interesse e benessere futuro.