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Garda in festa per Jacobs, ‘il nostro Bolt’

(di Andrea Cittadini) (ANSA) – DESENZANO DEL GARDA (BRESCIA), 01 AGO – Alla vigilia delle Olimpiadi era un sogno, diventato qualcosa di più dopo la semifinale di questa mattina. Ed ora che è realtà, Desenzano non vuole più svegliarsi.Il lago di Garda è in festa per l’oro olimpico di Marcell Jacobs, l’uomo più veloce del mondo cresciuto da queste parti. “È il nuovo Bolt” dice chi lo conosce e lo ha visto diventare uomo e atleta. A partire da mamma Viviana che fatica per l’emozione a trovare le parole giuste per commentare la storica impresa del figlio. “Me lo sentivo. Avevo una sensazione strana, sentivo che sarebbe successo qualcosa di straordinario” ammette la donna dall’albergo di Manerba, che gestisce, dove ha seguito il trionfo olimpico con amici e parenti.
“Marcel non ha avuto una vita facile. Anzi, posso dire che la sua è stata una vita di grande sacrificio”, spiega la signora Viviana ripercorrendo il passato. “È nato quando io avevo 18 anni e il padre 20, poi è vissuto e cresciuto senza padre, che se n’è andato via. Gli ho fatto io da papà e mamma. Ha superato tante difficoltà e ora si merita tutto”, racconta commossa la madre mentre tiene in braccio il nipotino, il primo dei tre figli dell’azzurro. Gli altri due bambini e la compagna hanno invece seguito la gara da Novi Ligure (Alessandria) con tanto di urlo della donna e lancio in aria dalla gioia del figlio più piccolo.
Jacobs è cresciuto allenandosi sulla pista dello stadio Tre Stelle di Desenzano del Garda. “Su questa pista ha fatto i primi scatti della sua vita”, spiega il sindaco Guido Malinverno, parlando proprio dalla pista dello stadio gardesano dove nel pomeriggio, prima dell’amichevole del Brescia Calcio con il Mantova sono stati lanciati fumogeni tricolori sotto a una gigantografia dell’atleta. “Marcel è una persona umilissima e dolcissima. Non è mai cambiato nonostante in carriera abbia centrato risultati importanti. Ha avuto tanti infortuni ed è sempre stato forte a rinascere e questa medaglia d’oro è un premio alla sua tenacia” aggiunge il primo cittadino.
Durante il lockdown dello scorso anno, Jacobs ha svolto una preparazione personalizzata su una pista privata realizzata a Manerba, a pochi metri dall’albergo della mamma. Che è la sua prima tifosa. “Avevo buone sensazioni dopo che ho trascorso un mese con lui e i suoi fratelli a Tenerife. Da quel periodo – aggiunge mamma Viviana – sono cambiati i suoi progetti ed è arrivato alla vittoria di oggi”. Da Tokyo Jacobs ha dedicato la vittoria al nonno materno che non c’è più. “Da bambino voleva andare in moto e gli dicevo che non lo avrebbe mai fatto e allora lui rincorreva la moto del nonno – ricorda la madre – Ho capito che nella sua vita Marcel non avrebbe corso in moto, ma a piedi…”. (ANSA).

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