“L’ennesima tragedia sul lavoro a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca che ha coinvolto un operaio nel reparto di laminazione dell’azienda KME Europametalli ci impone di affermare che oramai parliamo di dramma inaccettabile: serve urgente il coordinamento delle prefetture”.
Lo dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera per il quale, “secondo le prime informazioni apprese, nel mentre era al lavoro, Nicola Corti di 50 anni, pare che sia stato schiacciato da una delle grandi bobine di rame del reparto, provocandogli un trauma toracico letale. I soccorsi del 118 con ambulanza e il personale ha potuto solo constatare il decesso. Un’altra famiglia piange la tragica scomparsa di un lavoratore, un dramma inaccettabile nel 2024, che impone a Istituzioni e sindacati di rialzare l’asticella dell’attenzione e di tornare a mobilitare le forze con il coordinamento delle prefetture. E’ nostro dovere porci delle domande chiare sull’adozione delle misure di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, sulla presenza di controlli costanti da parte degli organi competenti che garantiscano l’opportuna vigilanza ed eventualmente anche la sanzione di quei posti di lavoro che non risultano congrui e idonei. Dopo il momento del dolore e del cordoglio, è evidente che dovremo rialzare la testa e iniziare un dialogo istituzionale diverso. Proprio due mesi fa un 72enne era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno dello stesso stabilimento: era l’8 marzo e la persona coinvolta nell’infortunio, un pensionato che lavora con contratto a chiamata per la cooperativa Fanin di Fornaci, azienda che fa parte dell’indotto della metallurgica, con i suoi colleghi era in quel frangente impegnato in una commessa di Kme. L’ Ugl Metalmeccanici – conclude il Segretario Spera – chiede che in tutto il territorio nazionale si avviino tavoli prefettizi per affrontare gli ultimi dati inerenti al nodo sicurezza sui luoghi di lavoro per predisporre delle misure adeguate, utili a scongiurare i decessi, affinché l’operaio deceduto quest’oggi non sia solo un ennesimo numero da statistica”.