Crescono a volume soprattutto formaggi freschi e grattugiati e a valore variazioni a doppia cifra per tutte le categorie casearie.
“In un contesto produttivo incerto e in uno scenario geopolitico estremamente complesso, l’export resta un punto di riferimento saldo per l’economia del nostro settore”. È quanto dichiara Giovanni Guarneri, Coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza delle Cooperative, sulla base dell’ultimo aggiornamento dei dati Istat, che aggiunge: “Registrare un ulteriore aumento delle vendite rispetto ai già alti livelli del 2022, con una crescita dei valori del 19,3% dimostra quanto il settore debba continuare a puntare sull’aumento delle quote dei mercati esteri, sfruttando il grande interesse che il consumatore mondiale riserva ai prodotti caseari del Made in Italy“.
Sul fronte esportazione verso i paesi europei, le migliori variazioni in volume si registrano per la Polonia con +23,9% e la Spagna con +14,2%. Altrettanto positivi i dati della Germania con +9,5%, paese a cui si rivolge, insieme all’Italia, il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative, realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea, volto a favorire un maggior grado di consapevolezza nei confronti del latte e dei suoi derivati e a promuoverne la ripresa dei consumi. A confermarsi, invece, come il principale Paese destinazione di esportazioni casearie italiane è la Francia con una crescita a volume del 5,8%.
Se a valore tutti i Paesi europei segnano performance positive di crescita a doppia cifra, guardando oltreoceano, gli Stati Uniti registrano un +1,6% trainati, in particolare, da mozzarella con +54,8% a valore e Gorgonzola con +42% a valore. Altrettanto positivo l’export in Giappone che si attesta, nel primo trimestre, su una crescita del +6,5% a valore.
“Sono dati che, oltre a confermare un andamento positivo delle nostre performance globali, soprattutto in valore data la spinta inflattiva, fanno ben sperare rispetto ad un ulteriore sviluppo dei mercati europei che ancora oggi rappresentano circa il 70% delle nostre esportazioni” conclude Guarneri.
Le performance, in positivo, dei formaggi italiani all’estero rientrano in un quadro altrettanto ottimistico del commercio estero dei prodotti lattiero caseari dell’UE che, nel primo trimestre 2023, ha registrato un +15% rispetto allo stesso periodo del 2022 (Fonte: Eurostat COMEXT, giugno 2023).