Inaugurata nel quartiere Quarto Oggiaro del capoluogo lombardo, l’area verde fiorita è un nuovo tassello del viaggio di riqualificazione da nord a sud d’Italia che Findus ha avviato in collaborazione con “Retake”, un movimento spontaneo di cittadini che promuove la bellezza, la vivibilità e la rigenerazione urbana.
Il percorso di riqualificazione, partito da Cisterna di Latina, località nel Lazio e sede dello stabilimento produttivo di Findus, e giunto anche a Napoli, si concluderà nelle prossime settimane a Roma.
Un’oasi fiorita in città per favorire la presenza di insetti impollinatori e salvaguardare la biodiversità; un gruppo di volontari che promuovono la bellezza, la vivibilità e la rigenerazione urbana con interventi di pulizia, valorizzazione e abbellimento di spazi pubblici. Sono gli ingredienti del viaggio di riqualificazione avviato da Findus, azienda leader nel settore dei surgelati e parte del gruppo Nomad Foods, insieme a “Retake” con l’obiettivo di creare 4 oasi fiorite e donare nuova linfa vitale ad aree verdi da riqualificare da nord a sud d’Italia.
Dopo una prima tappa a Cisterna di Latina, cuore pulsante della produttività di Findus e sede dello stabilimento, e una seconda a Napoli, il viaggio di riqualificazione ha toccato la città Milano dove l’azienda, in compagnia dei volontari, ha dato vita ad un intervento di pulizia, valorizzazione e abbellimento di un’area verde abbandonata nel quartiere Quarto Oggiaro, tra i più vivaci e multiculturali della città. Nelle prossime settimane anche la città di Roma riceverà la sua oasi fiorita, grazie al supporto dei volontari di Retake.
Il progetto Oasi Fiorite si inserisce in un più ampio impegno di Findus per la sostenibilità che compie quest’anno passi in avanti con la creazione di oasi di biodiversità nei campi; l’installazione di stazioni meteo nell’Agro Pontino e sonde per l’umidità; la messa a punto di sistemi d’irrigazione efficienti come quello “a goccia” per migliorare la gestione delle risorse.
Grazie all’utilizzo di questo sistema, nei campi Findus si è potuto risparmiare in pochi anni fino al 30% di risorse idriche ed energetiche, rispetto al classico sistema di irrigazione ad alta pressione.
Un percorso in sostenibilità avviato da tempo, che ha portato Findus oggi ad avere il 90% dei volumi totali certificati da agricoltura sostenibile, per arrivare entro i prossimi tre anni al 100%.