A compendio di 18 anni di attività mirata alla diffusione della cultura nelle sue molteplici discipline, la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio annuncia una festa-evento per celebrare il suo ingresso nella maggiore età che segnerà anche un significativo traguardo professionale: la costituzione di una vera e propria sede che mira a diventare polo culturale del territorio e che sia a disposizione del pubblico attraverso eventi e presentazioni durante l’anno.
Venerdì 21 luglio, presso l’Azienda Le Vittorie di Villachiara (BS), alle ore 21:00, avverrà il taglio del nastro alla presenza delle principali Istituzioni, tra cui S. E. il Prefetto di Brescia, la dott.ssa Maria Rosaria Laganà, nonché i Sindaci delle municipalità che aderiscono al Festival, le principali autorità civili, militari e religiose e gli esponenti dei numerosi partner coinvolti.
Fulcro della serata, che sarà allietata anche dalla performance della banda musicale di Orzinuovi, sarà il convegno dal titolo: Osare fare cultura!, nel corso del quale la filosofa Francesca Nodari, presidente della Fondazione, la psicologa Maria Rita Parsi, madrina storica del festival, e padre Enzo Bianchi, una delle voci monastiche più ascoltate della nostra contemporaneità, si confronteranno sull’urgenza di ciò che Augé definisce “l’utopia dell’educazione”, ripercorrendo insieme i momenti salienti dei diciotto anni del Festival.
L’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Tonino Zana, intende riflettere su quanto sia indispensabile e necessario cogliere nella cultura la vera leva per far fronte ad un presente difficile abitato dal disorientamento, dalla messa in scacco della relazione, dalle insidie della tecnica, dall’aumento vertiginoso della povertà e dalla conseguente crescita delle diseguaglianze, da un diffuso senso di rancore e di rabbia, da una crescente indifferenza, dalla violenza quasi a ricordarci la celebre metafora kantiana che scorge nell’uomo “un legno storto”.
Il festival FILOSOFI LUNGO L’OGLIO nel corso del tempo è diventato un autentico patrimonio della comunità. Nato come festival itinerante, ha visto succedersi circa 300 lezioni in questi anni con oltre 100 diversi pensatori e pensatrici, condivisi con oltre un milione di persone. A capo della Kermesse, che si svolge regolarmente tra giugno e luglio nei Comuni delle province di Bergamo, Brescia e Cremona, vi è l’omonima Fondazione che si occupa della promozione di una vastità di discipline culturali (filosofia, antropologia, psicologia, etnologia, religione, dialogo ebraico-cristiano) che divulga attraverso l’organizzazione di seminari, mostre, convegni molti dei quali, nel corso dell’anno, eccezion fatta per il Festival che manterrà la sua peculiare e vincente formula itinerante, confluiranno in un unico spazio.
«Questa Fondazione – afferma Francesca Nodari – in un certo senso costituisce l’immagine plastica dell’Osare, tema del festival 2023 – e si candida a diventare di fatto un polo culturale di riferimento per gli oltre 30 comuni limitrofi – pensiamo ad un bacino di circa 100mila presenze, perché fare cultura e farla insieme è fondamentale. Siamo lieti di aver potuto realizzare il nostro sogno e di aver individuato in un luogo, che è stato in passato uno stallo per i buoi, uno spazio dove si coltiva cultura e si fa comunità. Il progetto, che si è aggiudicato un finanziamento nell’ambito dell’avviso PNRR- Architettura Rurale- Regione Lombardia, ha richiesto un considerevole investimento economico, che per la sua rilevanza sarebbe necessario venisse integrato con il contributo e con le donazioni di illuminati sostenitori».
La pratica del “Retrofit”, volta al riuso del recupero degli edifici storici tutali, è stato il concept su cui l’architetto Andrea Benedetti si è basato per la rigenerazione del tessuto edilizio esistente legato al paesaggio rurale, rispettandone e valorizzandone l’involucro architettonico ma modificandone la funzione e creando una sala multifunzionale e frazionabile che può accogliere 120 persone comodamente sedute. Un restauro che permette non solo di far avvicinare le persone alla filosofia ma di far loro conoscere il paesaggio rurale dei Comuni sorti lungo il letto ed il parco del Fiume Oglio.
L’immobile è ospitato all’interno de Le Vittorie, un antico cascinale villaclarense edificato nel Quattrocento dai Nobili Martinengo a contatto a ponente e a settentrione con i confini con Barco e Orzinuovi, distante circa quattro chilometri da Villachiara. Il suo nome deriverebbe dal culto di san Vittore martire, titolare del monastero agostiniano femminile di Ripalta, a poco più di un chilometro dall’azienda, considerato protettore dell’intera area. Vittore è anche il figlio naturale, legittimato, del conte Bartolomeo II, che, assicurando la successione dinastica, ha permesso alla casata dei Martinengo di Villachiara di giungere fino ai nostri giorni. È lui che, dando un impulso decisivo alle bonifiche, ha nell’ultimo scorcio del Quattrocento, fatto costruire i cascinali della Martinenga e della Vittoria, attribuendo a quest’ultimo il suo nome, che lo ricorda nel tempo. Prima del Settecento il cascinale comincerà ad essere denominato al plurale.
Continua Francesca Nodari: «Dal 2006, abbiamo cercato con tutto noi-stessi di portare la cultura, attraverso le riflessioni degli insigni relatori, in mezzo alla gente, nell’agorà, dove le persone si radunano e si ritrovano formando comunità di pensiero. Sarà, pertanto, particolarmente emozionante, inaugurare con questo convegno la nuova sede operativa della Fondazione e, di concerto, celebrare il passaggio alla maggiore età del Festival proprio nell’anno che vede Brescia e Bergamo Capitale Italiana della Cultura».