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Fase finale della sperimentazione dell’Educazione civica nelle scuole: tutto da rifare

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione della fine della fase di sperimentazione dell’Educazione civica nelle nostre scuole, come previsto dalla legge 20 agosto 2019, n. 92, riscontra quanto segue:

  • tale disciplina, in un contesto complesso e problematico come quello attuale, caratterizzato da una serie di eventi che hanno fortemente inciso sulle abitudini, necessità e strutture mentali, soprattutto dei giovanissimi, dev’essere considerata non un mero riempitivo da archiviare il prima possibile, per non intaccare le ore destinate alle singole materie del consiglio di classe, ma un’opportunità seria di riflessione e approfondimento di contenuti civici e sociali.

La scuola italiana e gli studenti oggi hanno fortemente bisogno di strutturare percorsi studiati intorno alle grandi tematiche della legalità e del diritto; occorre formalizzare la materia conferendole tempi, spazi e professionalità “propri”, evitando ogni forma di improvvisazione. I giovani devono formarsi attraverso percorsi condotti dai docenti più adatti all’insegnamento di contenuto giuridico, vale a dire quelli appartenenti alla classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche.

  • A parte l’idea, in sé nobile, di introdurre l’Educazione civica negli ambienti didattici come materia, non può essere ravvisato niente altro di positivo nell’impostazione conferita in passato al progetto in questione.
  • Attualmente figurano in itinere proposte di legge da parte della maggioranza governativa finalizzate alla modifica della vigente normativa, con l’intento di affidarne l’insegnamento in via esclusiva ai docenti di Diritto in ogni scuola di secondo grado e nel primo grado attribuire il coordinamento della stessa ai docenti della classe di concorso A046.

Auspichiamo che il Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, prenda in considerazione le proposte della propria maggioranza e abbandoni l’impostazione fortemente deficitaria ereditata dai Governi precedenti, evidentemente meno concreti nel sostanziare di efficacia un percorso che condotto in maniera diversa consentirebbe di arricchire tangibilmente competenze, conoscenze e maturità nei nostri giovani.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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