Accusati di falsità ideologica e materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione
Obbligo vaccinale non assolto, tamponi mai inviati ai laboratori oppure falsificati negli esiti “con conseguenze gravissime in termini di diffusione del virus da parte di soggetti potenzialmente positivi, che circolano liberamente (e che in tal modo ottengono anche il green pass)”. Nessuna collaborazione con gli inquirenti, neppure per firmare i verbali di perquisizione, e comportamenti “inquadrabili come minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale“. Materiale sufficiente al Nas dei carabinieri di Milano per dire basta, chiudere con sequestro preventivo e denunciare per falsità ideologica e materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione di farmacista i due fratelli- la titolare 42enne e il fratello-collaboratore 44enne- gestori della farmacia di Renate (Monza Brianza), già chiusa per mancanza dei requisiti sanitari dei due farmacisti, i quali, non avendo assolto l’obbligo vaccinale, erano stati sospesi dall’ordine dei farmacisti.
Tra la fine di dicembre e l’inizio dell’anno i Nas di Milano e la commissione ispettiva delle Farmacie Ats Brianza avevano anche appurato che, nonostante la sospensione, i farmacisti continuavano l’attività. I guai per i due fratelli farmacisti erano iniziati in agosto su denuncia di una madre preoccupata per anomalie nel referto del tampone molecolare del figlio, e gli accertamenti avevano fatto scoprire che il campione non era mai stato inviato né al laboratorio di Monza inizialmente indicato, né a quello di Carate Brianza, successivamente comunicato “nel tentativo di aggiustare la faccenda”. Ne era conseguito il sequestro di varia documentazione e materiale informatico. Oggi, dopo il sequestro del materiale informatico presente all’interno della farmacia, la nomina di consulenti tecnici e una ancora parziale analisi dei dati informatici, le indagini coordinate dalla Procura delle Repubblica di Monza hanno permesso di accertare che sono falsi almeno altri 15 tra referti e dichiarazioni di aver sottoposto ad analisi i tamponi con esito negativo da parte della farmacia. Addirittura in un caso è stata accertata la falsità di un prelievo per la ricerca dell’antigene prostatico per la diagnosi dello stato di un paziente che era stato affetto da tumore.
fonte Agenzia Dire.it